Dopo aver aspettato il via libera da Wotcher Wolvie (grazie! XD) posto una mia nuova ff iniziata parecchio tempo fa (e parlo di almeno due anni..) e abbandonata in un angolo remoto del mio pc con la speranza un giorno di riprenderla in mano..bè, forse quel giorno è arrivato, ma dovrete essere voi a dirmi se vale la pena continuare.. (pensare a cosa scrivere implica fatica!! XD)
TITOLO: No choice
PERSONAGGI: prendo in prestito più o meno tutti i personaggi della row e ne introduco uno nuovo. Comunque i personaggi principali oltre alla new entry, sono Draco, Harry,Hermione e Ron
GENERE: ehm...non so ancora di preciso..
RATING: ROSSO, ribadisco che è una NC17!!
AVVERTIMENTI:ho introdotto un nuovo personaggio, una giovane strega di nome Phoebe che entrerà a far parte del mondo di Hogwarts.
La storia (a capitoli) è ambientata al sesto anno, ma possono essere presenti molti cambiamenti rispetto al "principe mezzosangue"
CAPITOLO 1Anno nuovo, vita nuova.. o almeno così si era ripromessa Phoebe Branstone, una giovane ragazza di sedici anni che aveva qualcosa in più rispetto ai normali ragazzi della sua età.
Era ormai da cinque anni che aveva scoperto di essere una strega e a parte un grandissimo stupore e un’enorme felicità iniziale, si era ben presto pentita di essere quello che era e aveva cominciato ad odiare la sua natura così diversa da quella dei suoi stessi genitori.
Quel giorno si era svegliata presto per prepararsi: erano finite le vacanze estive e doveva prepararsi ad un nuovo anno nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
In realtà era il primo anno che andava in quella scuola: aveva sempre frequentato di malavoglia la scuola di Beauxbatons e vi si era sempre trovata malissimo pensando fosse una scuola per viziati carichi di puzza sotto al naso, e questo non l’aiutava di certo ad entrare in confidenza con la sua bacchetta e la sua natura di strega.
La ragazza si vestì al buio mettendosi i primi vestiti che aveva trovato e poi finalmente accese la luce per sistemarsi un po’ meglio i capelli cercando di darsi un certo contegno.
“Almeno il primo giorno è meglio trattenersi e non rivelare a tutti quello che penso di loro.. loro e la loro magia del cavolo!” pensò piazzandosi davanti allo specchio per raccogliere i suoi favolosi capelli neri in una coda alta e quasi scoppiò a ridere notando che al buio si era messa una maglietta arancio fosforescente con una scritta che diceva “sono favolosa e non me ne vergogno” che le era stata regalata per scherzo dalla madre.
“Un po’ esagerato forse..” pensò guardandosi per l’ultima volta allo specchio prima di sfilarsi la maglietta e indossarne un’altra presa dal secondo cassetto dell’immensa cassettiera ricoperta da scritte e disegni di varie forme e dimensioni.
Si sentì chiamare dalla madre che la esortava a sbrigarsi se non voleva perdere il treno della scuola.
”magari..” ri ritrovò a pensare dando un’ ultima occhiata allo specchio dove vide riflesso un viso tutt’altro che felice, ma piuttosto rassegnato; guardò intorno per vedere se aveva dimenticato qualcosa e notando che non c’era più niente in giro per la camera sospirò e scese a far colazione.
Alla stazione di King’s Cross si diresse svelta verso il binario nove e tre quarti dopo aver salutato con affetto i genitori ed essersi subita una ramanzina dalla madre per il fatto di avere indossato la maglietta di un “ribelle indisciplinato” (aveva indossato una maglietta di Che Guevara).
Sorrise ripensando alla frase della madre, ormai era stufa di litigare con lei per quelle cose.
Attraversò la barriera e si ritrovò davanti uno splendente treno a vapore di un rosso vivo che sbuffava e buttava fuori un fumo bianco che si estendeva fino al binario gremito di studenti e genitori che si salutavano allegramente.
Rimase lì impalata a bocca quasi spalancata per parecchi minuti a guardare la scena che sembrava proprio tratta da un film e non si accorse di essere osservata da un bellissimo ragazzo biondo, con degli occhi di un colore grigio ghiaccio, dai tratti fini ma decisi.
-Draco! Ma mi stai ascoltando?- domandò una signora bionda, alta e sottile, con un’espressione contrariata sul volto grazioso.
-Eh?- chiese il ragazzo distogliendo gli occhi dalla ragazza con la coda per guardare la madre -cosa hai detto?-
-Non hai ascoltato una parola di quello che ho detto!- esclamò indignata prima di continuare -tu e tuo padre, lo stesso brutto vizio...- commentò acida prima di rendersi conto di quello che aveva detto, si poté notare il suo volto scurirsi all’improvviso.
Il ragazzo sembrò arrabbiarsi e salutando a malapena la madre si girò per salire sul treno.
Solo dopo due minuti abbondanti Phoebe si rese conto di essere ridicola lì in quella posizione a bocca spalancata e scuotendo la testa si diresse verso il treno pensando “ok, magia 1 e Phoebe 0..palla al centro! Ma non basta un bel trenino per farmi cambiare idea sul mondo magico”
Provò a cercare posto in tre scompartimenti, ma tutti erano già pieni e solo quando il treno era già partito trovò un posto vuoto in uno scompartimento però già occupato da quattro persone.
“Bè, o mi faccio tutto il viaggio in corridoio o faccio finta di essere simpatica..” e pensando questo bussò e aprì la porta scorrevole.
–Scusate, posso?- chiese cortesemente squadrando i tre ragazzi e la ragazza presenti nella piccola stanzetta.
Fu un ragazzo biondo a risponderle con un tono strascicato –certo! io sono Draco Malfoy.. questi sono Tiger e Goyle, e lei è..-
-io sono Pansy Parkinson, grazie amore, ma riesco ancora a presentarmi da sola- disse acida la ragazza lanciando uno sguardo accusatorio al suo ragazzo.
Phoebe immaginò che probabilmente voleva essere l’unica ragazza presente nello scompartimento.
Si sedette vicino a quello che il biondino aveva presentato come Tiger e volendo evitare i loro sguardi guardò fuori dal finestrino.
Draco invece continuò a fissarla sfacciatamente fregandosene delle numerose attenzioni con le quali la sua ragazza cercava di distrarlo.
Sembrava che le stesse facendo una radiografia e Phoebe se ne era accorta, ma cercava di non farci caso sforzandosi per non arrossire.
“Sta arrossendo..” pensò ridendo fra sé il biondino.
Non aveva mai visto una ragazza così carina senza neanche un filo di trucco.: aveva una coda alta che le raccoglieva i capelli lisci e molto lunghi di un color nero intenso che risplendevano alla luce che entrava dal finestrino, due ciocche si erano sciolte e le incorniciavano il viso ovale e grazioso. Aveva le guance un po’ rosse per l’imbarazzo e degli occhi scuri quasi quanto i capelli e le labbra che la ragazza si stava tormentando nervosamente con i denti erano quasi perfette, di un rosso fragola e sembravano molto morbide. Draco si ritrovò a fantasticare di baciare quella ragazza, ma fu portato alla realtà dalla sua di ragazza che l’aveva quasi preso con forza per baciarlo.
Dopo parecchi minuti passati a rincorrere e a giocare con la lingua di Pansy, Draco ricominciò a fissare la sconosciuta con una certa curiosità notando che riusciva ad essere quasi sexy anche con dei vestiti del genere addosso. I suoi occhi si soffermarono su quella maglietta rossa che ritraeva un uomo che non aveva mai visto e fu subito assalito da un enorme dubbio.
“Che sia..?” In fondo non aveva mai notato quella ragazza ad Hogwarts ed era difficile non averla notata prima d’ora.
-Come hai detto che ti chiami?- sbottò improvvisamente facendo trasalire Pansy che aveva la testa appoggiata alla sua spalla.
-Non l’ho detto- rispose Phoebe sorridendo educatamente. Lo guardò intensamente dritto in quegli occhi grigi freddi come il ghiaccio e si sentì percorrere la schiena da uno strano brivido di disagio.
-noi ci siamo presentati, ora tocca a te..- ribatté il biondino con un ghigno.
-Lasciala in pace, se non vuole presentarsi mica muori- sussurrò Pansy che si era accorta di come il suo ragazzo guardava la nuova arrivata, ma in realtà anche lei voleva sapere il suo nome e come mai fosse sul treno di Hogwarts dato che non l’aveva mai vista prima d’ora.
Phoebe si trattenne dal ridere in faccia a quella divertente coppietta e rispose con quanta più educazione avesse in corpo, sperava davvero di cambiare opinione sulla magia quell’anno e magari quelli sarebbero stati suoi amici..
-Mi chiamo Phoebe Branstone, sono del sesto anno, ma prima andavo a Beauxbatons.. i miei hanno voluto trasferirsi.. sapete, con la storia di Voi-sapete-chi.. avevano deciso di ritirarmi dalla scuola, ma Madame Maxime li ha convinti ad incontrare Silente..hanno cambiato idea e così ho cambiato scuola..- aggiunse con una nota di rammarico poco velata nella voce.
C’era stato un momento quel estate che credeva di non dover mai più usare la magia, ma il leggendario preside di Hogwarts, Albus Silente, era riuscito a convincere i suoi genitori che Phoebe si sarebbe trovata realmente al sicuro nella sua scuola.
-ah, i tuoi lavorano al Ministero della Magia?- chiese Goyle.
Phoebe si sorprese nel sentirlo parlare, credeva che prima dovesse chiedere il permesso a Draco.
-Oh no- rispose ridendo la ragazza -i miei non sono maghi-
Smise subito di ridere quando vide l’espressione disgustata dei presenti.
-I tuoi sono degli stupidi babbani???- chiese ancora incredula Pansy.
-Come hai detto scusa?- chiese Phoebe alzandosi in piedi di scatto e avvicinandosi minacciosa alla ragazza che aveva appena insultato i suoi genitori.
-sei una lurida mezzosangue!- ribatté quella abbandonando la sua posizione comoda nell’abbraccio del suo ragazzo, che fino a quel momento era rimasto immobile ostentando un’aria disgustata.
Phoebe non ci pensò su due volte e uscì dallo scompartimento sbattendo lo sportello scorrevole forse un po’ troppo forte visto che andò in mille pezzi, ma non se ne preoccupò e andò alla ricerca del bagno.
Ancora furiosa si scontrò con un ragazzo che sembrava della sua età o più grande di un anno.
-ops-
-scusa!- esclamò subito il ragazzo castano -ti ho fatto male?-
“chiede persino scusa.. chissà cosa ne pensa dei babbani però” e prima ancora che il ragazzo potesse dire qualcos’ altro, la morettina disse tutto d’un fiato: -i miei genitori sono babbani, questo ti crea dei problemi forse?-
-......hey! non c’è bisogno di essere così isteriche! Anche i miei lo sono, ma non per questo vado in giro ad urlare in faccia alla gente!-
-oh..scusa..- calmandosi leggermente.
-che faccia.. che ti è successo?-
-certo che se dici così a tutte le ragazze non ne avrai molte che ti gironzolano intorno-
-eheheh.. allora? Sembra che hai appena visto il tuo ragazzo con un’altra!-
-oh mamma, per fortuna quello non era il mio ragazzo!- disse riferendosi a Draco.
-ti va di entrare?- la invitò ad unirsi ad altri due ragazzi che stavano chiacchierando e discutendo sul quidditch.
-certo..- rispose dopo averli scrutati per un po’, non sembravano affatto malvagi.
-Io mi chiamo Dean, lui è Neville e lui è Seamus!-
-piacere.. io sono..-
-nuova!- finì la frase Neville arrossendo di colpo.
-si, fin qui ci saremmo arrivati da soli.- commentò Dean.
Phoebe si presentò raccontando per la seconda volta nel giro di dieci minuti tutta la sua storia e il perché si trovasse lì.
-Ma cosa avevi prima in corridoio?-
-ho fatto la conoscenza di quattro cretini.. si sono messi ad insultarmi per via dei miei genitori babbani.. scommetto che nessuno di loro è un vero purosangue..- pronunciò la parola “purosangue” con quanta più altezzosità aveva in corpo.
-ahahahah.. di sicuro erano di serpeverde!-commentò Seamus mangiandosi una cioccorana.
-Serpeverde?- domandò confusa Phoebe, si era ripromessa di leggere qualcosa su Hogwarts, ma ci aveva subito rinunciato pensando che in fondo non le sarebbe servito a molto.
I tre ragazzi le spiegarono subito che gli alunni della scuola venivano divisi in quattro case a seconda delle loro qualità.
-allora credo che quei quattro siano dei serpeverde!-
-non ti hanno detto i nomi?-
-si.. Tiger, Goyle, Parkinson e Malfoy- disse in un sibilo di rabbia.
-uao! Ti è capitata proprio la feccia! Che sfiga!- commentò ridendo Dean –hey deficiente! Quelle sono le mie api frizzole!- esclamò poi rivolto a Seamus.
Passarono altre tre ore prima di arrivare e Phoebe ebbe anche il tempo di pensare un po’ ai fatti suoi mentre i tre ragazzi parlavano di quidditch.
Malfoy.. quel nome le diceva qualcosa, ma non riusciva a ricordarsi dove l’aveva già sentito..
“magari si è divertito con qualche mia compagna durante il torneo tre maghi” suppose la ragazza, ma solo dopo altri cinque o sei minuti si ricordò dove aveva sentito quel nome: non si trattava certo di Draco, ma aveva letto prima dell’estate parecchi articoli della Gazzetta del Profeta che parlavano di Mangiamorte catturati al ministero e fra questi era sicura di aver letto anche il nome di Malfoy. “..di sicuro si tratta del padre! Ma bene Phoebe, le prime persone che conosci in questa nuova scuola sono figli di Mangiamorte che odiano i maghi che provengono da famiglie babbane, fantastico! Sono sicura che mi spetta un anno fantastico!” pensò sbuffando e notando che il treno stava rallentando.
Scesa dal treno dovette ammettere con se stessa che il castello, soprattutto dopo esserci arrivata via lago dentro una barchettina che d’altro canto non aveva un’aria del tutto stabile, era davvero stupendo e la Sala Grande lo era ancora di più con quel cielo stellato che ricopriva il soffitto.
Una volta entrata nella Sala Grande si guardò intorno e vide quattro lunghe tavolate tutte addobbate con i colori rispettivi alle case. In fondo alla sala vi era una lunga tavolata dove sedevano i professori e guardando più attentamente notò che quello al centro seduto su un piccolo trono doveva essere proprio il preside della scuola, il grande Albus Silente.
Lo guardò domandandosi che cosa avesse detto ai suoi genitori per convincerli a farla tornare a scuola.
-Per di qua.. forza voi del primo anno, anche lei signorina Branstone,dovete essere smistati- disse una voce gracchiante alle sue spalle.
Phoebe si girò per vedere di chi era quella voce e si ritrovò di fronte una donna alta e snella dai capelli grigio-topo e con un espressione severa.
-ma.. io non sono del primo..- disse subito Phoebe già abbastanza irritata per aver dovuto attraversare il lago insieme ai ragazzini del primo anno.
-ma certo che non lo è!- rispose la professoressa McGranitt.
“la mia non era una domanda” pensò Phoebe ridendo.
Si guardò intorno: tutti i presenti guardavano lei; era strano per tutti che una ragazza che doveva frequentare il sesto anno si trovasse invece tra i bambini di dieci anni per essere smistata.
“fantastico.. come non dare nell’occhio..”
-che hai da guardare??- chiese acida ad una ragazzina del secondo anno che la stava guardando incuriosita.
Lo smistamento iniziò e Phoebe non dovette aspettare molto prima di essere chiamata dalla professoressa McGranitt.
Si fece avanti superando tre ragazzine tremanti che aspettavano di essere chiamate e si sedette sullo sgabello per essere giudicata da un cappello parlante.
-mmm.. scelta difficile questa!-
-basta che ti muovi- commentò Phoebe sentendosi gli occhi di tutta la sala puntati addosso.
-un po’ di pazienza.. non ho mai ispezionato una mente di un alunno così avanti con gli anni..-
-così avanti con gli anni??? Detto da un cappello parlante di almeno trecento anni non è il massimo!-
-bè, Tassorosso è da escludere data la tua maleducazione!-
-bene.. andiamo avanti così.. te ne mancano solo tre di case.. anzi, due visto che non ho nessuna intenzione di sedermi con i serpeverde!- continuò la strega che si sentì fulminata dallo sguardo severo della McGranitt.
-scusi.. ma questo non si muove!- esclamò Phoebe per giustificarsi, ma ottenne solo un’altra occhiataccia e così decise di stare zitta.
-allora.. un grande coraggio e anche una mente brillante direi.. mmmmm- commentò ancora un po’ dubbioso il cappello.
-ti prego, mettimi in qualsiasi casa, basta che la fai finita!- implorò quasi la ragazza stanca di essere guardata da tutti.
Guardò verso il tavolo dei serpeverde e notò che Malfoy la stava squadrando con un’espressione mista disgusto e superiorità. Abbassò involontariamente lo sguardo e si ritrovò a fissarsi le scarpe. Guardando più attentamente e alzando leggermente la divisa della scuola si accorse di essersi infilata due paia di calze diverse.
“..così impari a vestirti al buio!” pensò prima di alzare la testa e scoprire di essere stata appena mandata nei grifondoro.
-grazie!- esultò la strega e prima di ridare il cappello alla McGranitt aggiunse -amico, certo che ci potevi mettere di meno!-
Il cappello si lamentò, ma Phoebe che non vedeva l’ora che tutti in quella sala smettessero di guardarla, si precipitò al tavolo senza neanche ascoltarlo.
Si sedette nel primo posto libero che trovò e ancora rossa per l’imbarazzo si fece piccola piccola.
-odio essere al centro dell’attenzione!- disse sbuffando.
-a chi lo dici..- commentò il ragazzo che era seduto davanti a lei.
Quando la strega alzò gli occhi, si trovò davanti un sorriso splendido e due occhi celesti che la guardavano. Solo un secondo più tardi Phoebe si accorse della cicatrice a forma di saetta presente sulla fronte del bel morettino.
-porca miseria!- esclamò sgranando gli occhi -tu sei..- ma tenne a freno la lingua ricordandosi di quello che il ragazzo aveva appena detto.
-..scusa! Ne avrai le palle piene di persone che fanno così non appena la vedono-
-ma perché ti dà del lei??- chiese a bassa voce un ragazzo dai capelli rossi e pieno di lentiggini che era seduto di fianco al morettino.
-Cretino,
la vedono era riferito alla cicatrice!- commentò esasperata una ragazza dai capelli castani quasi rossi che le ricadevano sulle spalle in enormi boccoli.
Il ragazzo con la cicatrice rise e si presentò -bè, ormai l’hai capito, sono Harry..-
-piacere, io mi chiamo Phoebe- disse stringendogli la mano.
-io sciono Ron! ...e lei è ‘emione- disse il ragazzo dai capelli rossi sputacchiando qua e là con la bocca piena di caramelle appena tirate fuori da una tasca della divisa.
-pffff.. piacere..- rispose trattenendosi dal ridere, ma poi non ce la fece più e dovette cedere alle risa per l’espressione disgustata di Hermione.
Dopo aver cenato più che deliziosamente, Silente prese la parola per poter dare qualche annuncio alla scuola.
–Bene, ora che siamo tutti quanti sazi, devo richiamare la vostra attenzione su alcuni avvisi. Mastro Gazza mi ha pregato di dirvi che davanti al suo ufficio c’è appesa la lista dei quattrocentosettantasette oggetti che non vuole vedere in mano ad uno studente-
-sta scherzando vero??- chiese Phoebe ad Hermione, la quale si limitò a scuotere la testa sorridendo.
-Come sempre vorrei ricordare a tutti voi- e quando disse “tutti” guardò sorridendo verso Harry e i suoi amici -che la Foresta è proibita agli studenti.-
-Certo, come se il fatto che fosse proibita ci ha fermato negli anni passati!- esclamò Ron ridendo.
-Con tu-sai-chi in giro non c’è molto da scherzare!- esclamò severa Hermione.
-e vorrei anche informarvi che quest’anno ci saranno due nuovi insegnanti!- continuò il preside.
-sta scherzando?- domandò ad alta voce un ragazzo biondo seduto al tavolo dei corvonero squadrando i professori e notando che era presente un solo viso sconosciuto.
-non sto scherzando, signor Caldwell. Anche se quest’estate me ne hanno raccontata una niente male su un troll, una megera e un lepricano che vanno insieme al bar..-
La professoressa McGranitt lo interruppe tossendo sonoramente.
-oh certo, magari un’altra volta- disse Silente e schiarendosi la voce continuò -come avrete di certo notato è presente a questo tavolo una persona che nessuno di voi credo ha mai conosciuto: vi presento il professor Slughorn, il vostro nuovo professore di pozioni!-
Uno scroscio di applausi si alzò dalla sala, ma Phoebe notò che molti sembravano confusi e si scambiavano occhiate preoccupate.
-oh no! Vi prego, ditemi che non sta per dire quello che penso che voglia dire- disse Ron guardando con sempre più crescente preoccupazione il preside della scuola.
Phoebe cercò Harry con lo sguardo in cerca di un traduttore simultaneo, ma rimase perplessa nel vedere che anche lui guardava verso il tavolo dei professori con un’espressione di uno che sta per vomitare.
-Hermione?- chiese poi la strega, ma neanche lei le prestava attenzione e come tutti gli studenti lì intorno guardava preoccupata Silente.
-Bene, e ora come già molti di voi hanno capito, sarà il professor Piton il nuovo insegnante di difesa contro le arti oscure.-
-noooooooo- esclamarono in coro parecchi studenti grifondoro, ma furono coperti dalle urla felici dei serpeverde che si erano alzati persino in piedi per esultare e festeggiare il loro professore.
-oh no, l’ha detto!- esclamò Ron accasciandosi sul tavolo.
-era la mia materia preferita.. -confessò triste Harry prima di mettersi una mano nei capelli.
-ma che ha di male quell’uomo??- domandò Phoebe sempre più curiosa, ma il fatto che i Serpeverde stessero festeggiando non le sembrava un buon segno; Piton le sembrava quasi normale a parte quei capelli unticci che gli ricadevano sulle spalle dandogli l’aspetto di uno che non si lava da anni.
Nessuno dei suoi nuovi compagni si degnò di risponderle, erano tutti troppo occupati a lamentarsi o a lanciare occhiatacce ai serpeverde.
Draco era saltato in piedi non appena aveva capito che sarebbe stato Piton il loro insegnante di difesa contro le arti oscure esclamando -ora sì che questa scuola si può definire tale!-
Fecero dei piccoli cori in onore del loro direttore di casa continuando ad esultare anche quando Silente richiamò il silenzio.
“Ora sì che ci si diverte.. non vedo l’ora di vedere lo sfregiato sotto il controllo della bacchetta di Piton!” pensò Draco trangugiando la burrobirra che gli era rimasta nel bicchiere e guardando con aria di sfida in direzione di Harry Potter il quale, sentendosi osservato, ricambiò il suo sguardo.
-oddio che schifo..- si lasciò sfuggire Hermione tappandosi poi subito la bocca con la mano sentendosi in colpa.
Credeva che l’educazione fosse un grande pregio per un mago e quindi si era sempre imposta di essere educata con tutti, compreso Piton, ma facendo forse eccezione con Malfoy.
Ron si accorse delle occhiatacce che si stavano scambiando Malfoy e il suo migliore amico e smise così di far finta di vomitare.
-lascialo perdere Harry.. è un cretino!-esclamò Hermione accortasi della scena e mettendo una mano sul braccio dell’amico.
-uh, allora non sono l’unica a pensare che quel verme sia un cretino..- esclamò Phoebe guardando direttamente Malfoy negli occhi e facendo una smorfia di disgusto.
-oh no ragazzi! Avete visto l’orario? Domani abbiamo subito due ore con Piton- annunciò Dean distraendo i quattro grifondoro che lasciarono perdere una volta per tutte il biondino.
-e con chi?- chiese Ron quasi con timore di avere una risposta.
-serpeverde- gli rispose di nuovo il ragazzo con aria affranta.
-andiamo, non può essere peggio di averlo in pozioni!- esclamò una ragazzina molto carina dai capelli rosso fuoco sorridendo -almeno hai la certezza che non ti può avvelenare!-
-Ginny, chi ti dice che invece che avvelenarci non ci spara direttamente una Avada?- chiese Ron stizzito. Solo in quel momento Phoebe si accorse che quei due erano fratello e sorella.
-hey, aspettate un attimo! Quella cattedra è sfigata, nessun professore di difesa contro le arti oscure è durato più di un anno! Il finto Moody ha perso l’anima e Raptor è persino morto, abbiamo qualche speranza che capiti lo stesso a Piton!- esclamò Harry esultando.
-HARRY!!!- lo riprese Hermione alquanto contrariata.
-ma.. cos’ha che non va quel Piton?- chiese per la seconda volta la morettina.
-tutto..- rispose Ron riuscendo a strappare alla strega una risatina che diede un po’ sui nervi ad Hermione.
-è il direttore della casa dei serpeverde e già questo dice molto.. poi ce l’ha a morte con i grifondoro, con i “mezzosangue” e con quelli che mi frequentano- rispose acido Harry.
-ma dai, non può essere così!- ribatté Phoebe credendo che mai e poi mai da quello che sapeva di Silente, il preside avrebbe permesso un comportamento del genere.
Ma purtroppo ebbe la conferma di quello che aveva detto Harry il giorno seguente nell’ora di Piton.
Allora? com'è?? siate sinceri e spietati..