No choice, attenzione: NC17

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kendra black
view post Posted on 19/6/2008, 21:08




Dopo aver aspettato il via libera da Wotcher Wolvie (grazie! XD) posto una mia nuova ff iniziata parecchio tempo fa (e parlo di almeno due anni..) e abbandonata in un angolo remoto del mio pc con la speranza un giorno di riprenderla in mano..bè, forse quel giorno è arrivato, ma dovrete essere voi a dirmi se vale la pena continuare.. (pensare a cosa scrivere implica fatica!! XD)

TITOLO: No choice
PERSONAGGI: prendo in prestito più o meno tutti i personaggi della row e ne introduco uno nuovo. Comunque i personaggi principali oltre alla new entry, sono Draco, Harry,Hermione e Ron
GENERE: ehm...non so ancora di preciso..
RATING: ROSSO, ribadisco che è una NC17!!
AVVERTIMENTI:ho introdotto un nuovo personaggio, una giovane strega di nome Phoebe che entrerà a far parte del mondo di Hogwarts.
La storia (a capitoli) è ambientata al sesto anno, ma possono essere presenti molti cambiamenti rispetto al "principe mezzosangue"

CAPITOLO 1
Anno nuovo, vita nuova.. o almeno così si era ripromessa Phoebe Branstone, una giovane ragazza di sedici anni che aveva qualcosa in più rispetto ai normali ragazzi della sua età.
Era ormai da cinque anni che aveva scoperto di essere una strega e a parte un grandissimo stupore e un’enorme felicità iniziale, si era ben presto pentita di essere quello che era e aveva cominciato ad odiare la sua natura così diversa da quella dei suoi stessi genitori.
Quel giorno si era svegliata presto per prepararsi: erano finite le vacanze estive e doveva prepararsi ad un nuovo anno nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
In realtà era il primo anno che andava in quella scuola: aveva sempre frequentato di malavoglia la scuola di Beauxbatons e vi si era sempre trovata malissimo pensando fosse una scuola per viziati carichi di puzza sotto al naso, e questo non l’aiutava di certo ad entrare in confidenza con la sua bacchetta e la sua natura di strega.
La ragazza si vestì al buio mettendosi i primi vestiti che aveva trovato e poi finalmente accese la luce per sistemarsi un po’ meglio i capelli cercando di darsi un certo contegno.
“Almeno il primo giorno è meglio trattenersi e non rivelare a tutti quello che penso di loro.. loro e la loro magia del cavolo!” pensò piazzandosi davanti allo specchio per raccogliere i suoi favolosi capelli neri in una coda alta e quasi scoppiò a ridere notando che al buio si era messa una maglietta arancio fosforescente con una scritta che diceva “sono favolosa e non me ne vergogno” che le era stata regalata per scherzo dalla madre.
“Un po’ esagerato forse..” pensò guardandosi per l’ultima volta allo specchio prima di sfilarsi la maglietta e indossarne un’altra presa dal secondo cassetto dell’immensa cassettiera ricoperta da scritte e disegni di varie forme e dimensioni.
Si sentì chiamare dalla madre che la esortava a sbrigarsi se non voleva perdere il treno della scuola.
”magari..” ri ritrovò a pensare dando un’ ultima occhiata allo specchio dove vide riflesso un viso tutt’altro che felice, ma piuttosto rassegnato; guardò intorno per vedere se aveva dimenticato qualcosa e notando che non c’era più niente in giro per la camera sospirò e scese a far colazione.

Alla stazione di King’s Cross si diresse svelta verso il binario nove e tre quarti dopo aver salutato con affetto i genitori ed essersi subita una ramanzina dalla madre per il fatto di avere indossato la maglietta di un “ribelle indisciplinato” (aveva indossato una maglietta di Che Guevara).
Sorrise ripensando alla frase della madre, ormai era stufa di litigare con lei per quelle cose.
Attraversò la barriera e si ritrovò davanti uno splendente treno a vapore di un rosso vivo che sbuffava e buttava fuori un fumo bianco che si estendeva fino al binario gremito di studenti e genitori che si salutavano allegramente.
Rimase lì impalata a bocca quasi spalancata per parecchi minuti a guardare la scena che sembrava proprio tratta da un film e non si accorse di essere osservata da un bellissimo ragazzo biondo, con degli occhi di un colore grigio ghiaccio, dai tratti fini ma decisi.
-Draco! Ma mi stai ascoltando?- domandò una signora bionda, alta e sottile, con un’espressione contrariata sul volto grazioso.
-Eh?- chiese il ragazzo distogliendo gli occhi dalla ragazza con la coda per guardare la madre -cosa hai detto?-
-Non hai ascoltato una parola di quello che ho detto!- esclamò indignata prima di continuare -tu e tuo padre, lo stesso brutto vizio...- commentò acida prima di rendersi conto di quello che aveva detto, si poté notare il suo volto scurirsi all’improvviso.
Il ragazzo sembrò arrabbiarsi e salutando a malapena la madre si girò per salire sul treno.

Solo dopo due minuti abbondanti Phoebe si rese conto di essere ridicola lì in quella posizione a bocca spalancata e scuotendo la testa si diresse verso il treno pensando “ok, magia 1 e Phoebe 0..palla al centro! Ma non basta un bel trenino per farmi cambiare idea sul mondo magico”
Provò a cercare posto in tre scompartimenti, ma tutti erano già pieni e solo quando il treno era già partito trovò un posto vuoto in uno scompartimento però già occupato da quattro persone.
“Bè, o mi faccio tutto il viaggio in corridoio o faccio finta di essere simpatica..” e pensando questo bussò e aprì la porta scorrevole.
–Scusate, posso?- chiese cortesemente squadrando i tre ragazzi e la ragazza presenti nella piccola stanzetta.
Fu un ragazzo biondo a risponderle con un tono strascicato –certo! io sono Draco Malfoy.. questi sono Tiger e Goyle, e lei è..-
-io sono Pansy Parkinson, grazie amore, ma riesco ancora a presentarmi da sola- disse acida la ragazza lanciando uno sguardo accusatorio al suo ragazzo.
Phoebe immaginò che probabilmente voleva essere l’unica ragazza presente nello scompartimento.
Si sedette vicino a quello che il biondino aveva presentato come Tiger e volendo evitare i loro sguardi guardò fuori dal finestrino.
Draco invece continuò a fissarla sfacciatamente fregandosene delle numerose attenzioni con le quali la sua ragazza cercava di distrarlo.
Sembrava che le stesse facendo una radiografia e Phoebe se ne era accorta, ma cercava di non farci caso sforzandosi per non arrossire.
“Sta arrossendo..” pensò ridendo fra sé il biondino.
Non aveva mai visto una ragazza così carina senza neanche un filo di trucco.: aveva una coda alta che le raccoglieva i capelli lisci e molto lunghi di un color nero intenso che risplendevano alla luce che entrava dal finestrino, due ciocche si erano sciolte e le incorniciavano il viso ovale e grazioso. Aveva le guance un po’ rosse per l’imbarazzo e degli occhi scuri quasi quanto i capelli e le labbra che la ragazza si stava tormentando nervosamente con i denti erano quasi perfette, di un rosso fragola e sembravano molto morbide. Draco si ritrovò a fantasticare di baciare quella ragazza, ma fu portato alla realtà dalla sua di ragazza che l’aveva quasi preso con forza per baciarlo.
Dopo parecchi minuti passati a rincorrere e a giocare con la lingua di Pansy, Draco ricominciò a fissare la sconosciuta con una certa curiosità notando che riusciva ad essere quasi sexy anche con dei vestiti del genere addosso. I suoi occhi si soffermarono su quella maglietta rossa che ritraeva un uomo che non aveva mai visto e fu subito assalito da un enorme dubbio.
“Che sia..?” In fondo non aveva mai notato quella ragazza ad Hogwarts ed era difficile non averla notata prima d’ora.
-Come hai detto che ti chiami?- sbottò improvvisamente facendo trasalire Pansy che aveva la testa appoggiata alla sua spalla.
-Non l’ho detto- rispose Phoebe sorridendo educatamente. Lo guardò intensamente dritto in quegli occhi grigi freddi come il ghiaccio e si sentì percorrere la schiena da uno strano brivido di disagio.
-noi ci siamo presentati, ora tocca a te..- ribatté il biondino con un ghigno.
-Lasciala in pace, se non vuole presentarsi mica muori- sussurrò Pansy che si era accorta di come il suo ragazzo guardava la nuova arrivata, ma in realtà anche lei voleva sapere il suo nome e come mai fosse sul treno di Hogwarts dato che non l’aveva mai vista prima d’ora.
Phoebe si trattenne dal ridere in faccia a quella divertente coppietta e rispose con quanta più educazione avesse in corpo, sperava davvero di cambiare opinione sulla magia quell’anno e magari quelli sarebbero stati suoi amici..
-Mi chiamo Phoebe Branstone, sono del sesto anno, ma prima andavo a Beauxbatons.. i miei hanno voluto trasferirsi.. sapete, con la storia di Voi-sapete-chi.. avevano deciso di ritirarmi dalla scuola, ma Madame Maxime li ha convinti ad incontrare Silente..hanno cambiato idea e così ho cambiato scuola..- aggiunse con una nota di rammarico poco velata nella voce.
C’era stato un momento quel estate che credeva di non dover mai più usare la magia, ma il leggendario preside di Hogwarts, Albus Silente, era riuscito a convincere i suoi genitori che Phoebe si sarebbe trovata realmente al sicuro nella sua scuola.
-ah, i tuoi lavorano al Ministero della Magia?- chiese Goyle.
Phoebe si sorprese nel sentirlo parlare, credeva che prima dovesse chiedere il permesso a Draco.
-Oh no- rispose ridendo la ragazza -i miei non sono maghi-
Smise subito di ridere quando vide l’espressione disgustata dei presenti.
-I tuoi sono degli stupidi babbani???- chiese ancora incredula Pansy.
-Come hai detto scusa?- chiese Phoebe alzandosi in piedi di scatto e avvicinandosi minacciosa alla ragazza che aveva appena insultato i suoi genitori.
-sei una lurida mezzosangue!- ribatté quella abbandonando la sua posizione comoda nell’abbraccio del suo ragazzo, che fino a quel momento era rimasto immobile ostentando un’aria disgustata.
Phoebe non ci pensò su due volte e uscì dallo scompartimento sbattendo lo sportello scorrevole forse un po’ troppo forte visto che andò in mille pezzi, ma non se ne preoccupò e andò alla ricerca del bagno.
Ancora furiosa si scontrò con un ragazzo che sembrava della sua età o più grande di un anno.
-ops-
-scusa!- esclamò subito il ragazzo castano -ti ho fatto male?-
“chiede persino scusa.. chissà cosa ne pensa dei babbani però” e prima ancora che il ragazzo potesse dire qualcos’ altro, la morettina disse tutto d’un fiato: -i miei genitori sono babbani, questo ti crea dei problemi forse?-
-......hey! non c’è bisogno di essere così isteriche! Anche i miei lo sono, ma non per questo vado in giro ad urlare in faccia alla gente!-
-oh..scusa..- calmandosi leggermente.
-che faccia.. che ti è successo?-
-certo che se dici così a tutte le ragazze non ne avrai molte che ti gironzolano intorno-
-eheheh.. allora? Sembra che hai appena visto il tuo ragazzo con un’altra!-
-oh mamma, per fortuna quello non era il mio ragazzo!- disse riferendosi a Draco.
-ti va di entrare?- la invitò ad unirsi ad altri due ragazzi che stavano chiacchierando e discutendo sul quidditch.
-certo..- rispose dopo averli scrutati per un po’, non sembravano affatto malvagi.
-Io mi chiamo Dean, lui è Neville e lui è Seamus!-
-piacere.. io sono..-
-nuova!- finì la frase Neville arrossendo di colpo.
-si, fin qui ci saremmo arrivati da soli.- commentò Dean.
Phoebe si presentò raccontando per la seconda volta nel giro di dieci minuti tutta la sua storia e il perché si trovasse lì.
-Ma cosa avevi prima in corridoio?-
-ho fatto la conoscenza di quattro cretini.. si sono messi ad insultarmi per via dei miei genitori babbani.. scommetto che nessuno di loro è un vero purosangue..- pronunciò la parola “purosangue” con quanta più altezzosità aveva in corpo.
-ahahahah.. di sicuro erano di serpeverde!-commentò Seamus mangiandosi una cioccorana.
-Serpeverde?- domandò confusa Phoebe, si era ripromessa di leggere qualcosa su Hogwarts, ma ci aveva subito rinunciato pensando che in fondo non le sarebbe servito a molto.
I tre ragazzi le spiegarono subito che gli alunni della scuola venivano divisi in quattro case a seconda delle loro qualità.
-allora credo che quei quattro siano dei serpeverde!-
-non ti hanno detto i nomi?-
-si.. Tiger, Goyle, Parkinson e Malfoy- disse in un sibilo di rabbia.
-uao! Ti è capitata proprio la feccia! Che sfiga!- commentò ridendo Dean –hey deficiente! Quelle sono le mie api frizzole!- esclamò poi rivolto a Seamus.
Passarono altre tre ore prima di arrivare e Phoebe ebbe anche il tempo di pensare un po’ ai fatti suoi mentre i tre ragazzi parlavano di quidditch.
Malfoy.. quel nome le diceva qualcosa, ma non riusciva a ricordarsi dove l’aveva già sentito..
“magari si è divertito con qualche mia compagna durante il torneo tre maghi” suppose la ragazza, ma solo dopo altri cinque o sei minuti si ricordò dove aveva sentito quel nome: non si trattava certo di Draco, ma aveva letto prima dell’estate parecchi articoli della Gazzetta del Profeta che parlavano di Mangiamorte catturati al ministero e fra questi era sicura di aver letto anche il nome di Malfoy. “..di sicuro si tratta del padre! Ma bene Phoebe, le prime persone che conosci in questa nuova scuola sono figli di Mangiamorte che odiano i maghi che provengono da famiglie babbane, fantastico! Sono sicura che mi spetta un anno fantastico!” pensò sbuffando e notando che il treno stava rallentando.

Scesa dal treno dovette ammettere con se stessa che il castello, soprattutto dopo esserci arrivata via lago dentro una barchettina che d’altro canto non aveva un’aria del tutto stabile, era davvero stupendo e la Sala Grande lo era ancora di più con quel cielo stellato che ricopriva il soffitto.
Una volta entrata nella Sala Grande si guardò intorno e vide quattro lunghe tavolate tutte addobbate con i colori rispettivi alle case. In fondo alla sala vi era una lunga tavolata dove sedevano i professori e guardando più attentamente notò che quello al centro seduto su un piccolo trono doveva essere proprio il preside della scuola, il grande Albus Silente.
Lo guardò domandandosi che cosa avesse detto ai suoi genitori per convincerli a farla tornare a scuola.
-Per di qua.. forza voi del primo anno, anche lei signorina Branstone,dovete essere smistati- disse una voce gracchiante alle sue spalle.
Phoebe si girò per vedere di chi era quella voce e si ritrovò di fronte una donna alta e snella dai capelli grigio-topo e con un espressione severa.
-ma.. io non sono del primo..- disse subito Phoebe già abbastanza irritata per aver dovuto attraversare il lago insieme ai ragazzini del primo anno.
-ma certo che non lo è!- rispose la professoressa McGranitt.
“la mia non era una domanda” pensò Phoebe ridendo.
Si guardò intorno: tutti i presenti guardavano lei; era strano per tutti che una ragazza che doveva frequentare il sesto anno si trovasse invece tra i bambini di dieci anni per essere smistata.
“fantastico.. come non dare nell’occhio..”
-che hai da guardare??- chiese acida ad una ragazzina del secondo anno che la stava guardando incuriosita.
Lo smistamento iniziò e Phoebe non dovette aspettare molto prima di essere chiamata dalla professoressa McGranitt.
Si fece avanti superando tre ragazzine tremanti che aspettavano di essere chiamate e si sedette sullo sgabello per essere giudicata da un cappello parlante.
-mmm.. scelta difficile questa!-
-basta che ti muovi- commentò Phoebe sentendosi gli occhi di tutta la sala puntati addosso.
-un po’ di pazienza.. non ho mai ispezionato una mente di un alunno così avanti con gli anni..-
-così avanti con gli anni??? Detto da un cappello parlante di almeno trecento anni non è il massimo!-
-bè, Tassorosso è da escludere data la tua maleducazione!-
-bene.. andiamo avanti così.. te ne mancano solo tre di case.. anzi, due visto che non ho nessuna intenzione di sedermi con i serpeverde!- continuò la strega che si sentì fulminata dallo sguardo severo della McGranitt.
-scusi.. ma questo non si muove!- esclamò Phoebe per giustificarsi, ma ottenne solo un’altra occhiataccia e così decise di stare zitta.
-allora.. un grande coraggio e anche una mente brillante direi.. mmmmm- commentò ancora un po’ dubbioso il cappello.
-ti prego, mettimi in qualsiasi casa, basta che la fai finita!- implorò quasi la ragazza stanca di essere guardata da tutti.
Guardò verso il tavolo dei serpeverde e notò che Malfoy la stava squadrando con un’espressione mista disgusto e superiorità. Abbassò involontariamente lo sguardo e si ritrovò a fissarsi le scarpe. Guardando più attentamente e alzando leggermente la divisa della scuola si accorse di essersi infilata due paia di calze diverse.
“..così impari a vestirti al buio!” pensò prima di alzare la testa e scoprire di essere stata appena mandata nei grifondoro.
-grazie!- esultò la strega e prima di ridare il cappello alla McGranitt aggiunse -amico, certo che ci potevi mettere di meno!-
Il cappello si lamentò, ma Phoebe che non vedeva l’ora che tutti in quella sala smettessero di guardarla, si precipitò al tavolo senza neanche ascoltarlo.
Si sedette nel primo posto libero che trovò e ancora rossa per l’imbarazzo si fece piccola piccola.
-odio essere al centro dell’attenzione!- disse sbuffando.
-a chi lo dici..- commentò il ragazzo che era seduto davanti a lei.
Quando la strega alzò gli occhi, si trovò davanti un sorriso splendido e due occhi celesti che la guardavano. Solo un secondo più tardi Phoebe si accorse della cicatrice a forma di saetta presente sulla fronte del bel morettino.
-porca miseria!- esclamò sgranando gli occhi -tu sei..- ma tenne a freno la lingua ricordandosi di quello che il ragazzo aveva appena detto.
-..scusa! Ne avrai le palle piene di persone che fanno così non appena la vedono-
-ma perché ti dà del lei??- chiese a bassa voce un ragazzo dai capelli rossi e pieno di lentiggini che era seduto di fianco al morettino.
-Cretino, la vedono era riferito alla cicatrice!- commentò esasperata una ragazza dai capelli castani quasi rossi che le ricadevano sulle spalle in enormi boccoli.
Il ragazzo con la cicatrice rise e si presentò -bè, ormai l’hai capito, sono Harry..-
-piacere, io mi chiamo Phoebe- disse stringendogli la mano.
-io sciono Ron! ...e lei è ‘emione- disse il ragazzo dai capelli rossi sputacchiando qua e là con la bocca piena di caramelle appena tirate fuori da una tasca della divisa.
-pffff.. piacere..- rispose trattenendosi dal ridere, ma poi non ce la fece più e dovette cedere alle risa per l’espressione disgustata di Hermione.
Dopo aver cenato più che deliziosamente, Silente prese la parola per poter dare qualche annuncio alla scuola.
–Bene, ora che siamo tutti quanti sazi, devo richiamare la vostra attenzione su alcuni avvisi. Mastro Gazza mi ha pregato di dirvi che davanti al suo ufficio c’è appesa la lista dei quattrocentosettantasette oggetti che non vuole vedere in mano ad uno studente-
-sta scherzando vero??- chiese Phoebe ad Hermione, la quale si limitò a scuotere la testa sorridendo.
-Come sempre vorrei ricordare a tutti voi- e quando disse “tutti” guardò sorridendo verso Harry e i suoi amici -che la Foresta è proibita agli studenti.-
-Certo, come se il fatto che fosse proibita ci ha fermato negli anni passati!- esclamò Ron ridendo.
-Con tu-sai-chi in giro non c’è molto da scherzare!- esclamò severa Hermione.
-e vorrei anche informarvi che quest’anno ci saranno due nuovi insegnanti!- continuò il preside.
-sta scherzando?- domandò ad alta voce un ragazzo biondo seduto al tavolo dei corvonero squadrando i professori e notando che era presente un solo viso sconosciuto.
-non sto scherzando, signor Caldwell. Anche se quest’estate me ne hanno raccontata una niente male su un troll, una megera e un lepricano che vanno insieme al bar..-
La professoressa McGranitt lo interruppe tossendo sonoramente.
-oh certo, magari un’altra volta- disse Silente e schiarendosi la voce continuò -come avrete di certo notato è presente a questo tavolo una persona che nessuno di voi credo ha mai conosciuto: vi presento il professor Slughorn, il vostro nuovo professore di pozioni!-
Uno scroscio di applausi si alzò dalla sala, ma Phoebe notò che molti sembravano confusi e si scambiavano occhiate preoccupate.
-oh no! Vi prego, ditemi che non sta per dire quello che penso che voglia dire- disse Ron guardando con sempre più crescente preoccupazione il preside della scuola.
Phoebe cercò Harry con lo sguardo in cerca di un traduttore simultaneo, ma rimase perplessa nel vedere che anche lui guardava verso il tavolo dei professori con un’espressione di uno che sta per vomitare.
-Hermione?- chiese poi la strega, ma neanche lei le prestava attenzione e come tutti gli studenti lì intorno guardava preoccupata Silente.
-Bene, e ora come già molti di voi hanno capito, sarà il professor Piton il nuovo insegnante di difesa contro le arti oscure.-
-noooooooo- esclamarono in coro parecchi studenti grifondoro, ma furono coperti dalle urla felici dei serpeverde che si erano alzati persino in piedi per esultare e festeggiare il loro professore.
-oh no, l’ha detto!- esclamò Ron accasciandosi sul tavolo.
-era la mia materia preferita.. -confessò triste Harry prima di mettersi una mano nei capelli.
-ma che ha di male quell’uomo??- domandò Phoebe sempre più curiosa, ma il fatto che i Serpeverde stessero festeggiando non le sembrava un buon segno; Piton le sembrava quasi normale a parte quei capelli unticci che gli ricadevano sulle spalle dandogli l’aspetto di uno che non si lava da anni.
Nessuno dei suoi nuovi compagni si degnò di risponderle, erano tutti troppo occupati a lamentarsi o a lanciare occhiatacce ai serpeverde.

Draco era saltato in piedi non appena aveva capito che sarebbe stato Piton il loro insegnante di difesa contro le arti oscure esclamando -ora sì che questa scuola si può definire tale!-
Fecero dei piccoli cori in onore del loro direttore di casa continuando ad esultare anche quando Silente richiamò il silenzio.
“Ora sì che ci si diverte.. non vedo l’ora di vedere lo sfregiato sotto il controllo della bacchetta di Piton!” pensò Draco trangugiando la burrobirra che gli era rimasta nel bicchiere e guardando con aria di sfida in direzione di Harry Potter il quale, sentendosi osservato, ricambiò il suo sguardo.
-oddio che schifo..- si lasciò sfuggire Hermione tappandosi poi subito la bocca con la mano sentendosi in colpa.
Credeva che l’educazione fosse un grande pregio per un mago e quindi si era sempre imposta di essere educata con tutti, compreso Piton, ma facendo forse eccezione con Malfoy.
Ron si accorse delle occhiatacce che si stavano scambiando Malfoy e il suo migliore amico e smise così di far finta di vomitare.
-lascialo perdere Harry.. è un cretino!-esclamò Hermione accortasi della scena e mettendo una mano sul braccio dell’amico.
-uh, allora non sono l’unica a pensare che quel verme sia un cretino..- esclamò Phoebe guardando direttamente Malfoy negli occhi e facendo una smorfia di disgusto.
-oh no ragazzi! Avete visto l’orario? Domani abbiamo subito due ore con Piton- annunciò Dean distraendo i quattro grifondoro che lasciarono perdere una volta per tutte il biondino.
-e con chi?- chiese Ron quasi con timore di avere una risposta.
-serpeverde- gli rispose di nuovo il ragazzo con aria affranta.
-andiamo, non può essere peggio di averlo in pozioni!- esclamò una ragazzina molto carina dai capelli rosso fuoco sorridendo -almeno hai la certezza che non ti può avvelenare!-
-Ginny, chi ti dice che invece che avvelenarci non ci spara direttamente una Avada?- chiese Ron stizzito. Solo in quel momento Phoebe si accorse che quei due erano fratello e sorella.
-hey, aspettate un attimo! Quella cattedra è sfigata, nessun professore di difesa contro le arti oscure è durato più di un anno! Il finto Moody ha perso l’anima e Raptor è persino morto, abbiamo qualche speranza che capiti lo stesso a Piton!- esclamò Harry esultando.
-HARRY!!!- lo riprese Hermione alquanto contrariata.
-ma.. cos’ha che non va quel Piton?- chiese per la seconda volta la morettina.
-tutto..- rispose Ron riuscendo a strappare alla strega una risatina che diede un po’ sui nervi ad Hermione.
-è il direttore della casa dei serpeverde e già questo dice molto.. poi ce l’ha a morte con i grifondoro, con i “mezzosangue” e con quelli che mi frequentano- rispose acido Harry.
-ma dai, non può essere così!- ribatté Phoebe credendo che mai e poi mai da quello che sapeva di Silente, il preside avrebbe permesso un comportamento del genere.
Ma purtroppo ebbe la conferma di quello che aveva detto Harry il giorno seguente nell’ora di Piton.



Allora? com'è?? siate sinceri e spietati.. :rolleyes:
 
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SakiJune
view post Posted on 22/6/2008, 20:20




Spietata? Guarda che posso esserlo veramente! XD
Scherzi a parte, è molto simpatica... non è mai noiosa perché hai un ritmo invidiabile... ho riso tantissimo, poi gli insulti che si lanciano gli studenti tra loro sono spassosissimi! Mi è piaciuta la scena con i Grifoni sul treno, mentre in quanto a Draco & company, bleah, che razzisti del cavolo^^ Anche se ho paura che lui si sia presa una cotta per la nuova studentessa! E poi la scena del lago... io posso capire cosa vuol dire perché sto facendo la maturità a 26 anni.
Non è una storia "elegante" , ma nemmeno una "fyccina" senza capo né coda: è il giusto mix di humour e avventura e soprattutto è molto canon, si inserisce benissimo nel sesto libro, l'atmosfera è perfetta. Continua presto!
 
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kendra black
view post Posted on 25/6/2008, 11:48




grazie cara!!^^

Come mai non posti anche tu qualche tua ff su questo forum? Sarebbe carino averle tutte insieme anche qui.. :D

Edited by kendra black - 25/6/2008, 19:38
 
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kendra black
view post Posted on 29/6/2008, 17:33




Capitolo 2
-Allora, abbiamo una nuova entrata..- disse l’uomo guardando male Phoebe -personalmente non vi ritengo tutti all’altezza del mio corso, ma purtroppo devo accontentarmi della vostra ignoranza..- e dicendo questo sbatté la sua bacchetta sul banco di Neville facendolo trasalire.
-Mi dica signorina Branstone, che differenza c’è tra licantropo e animagus?-
Prima di rispondere Phoebe si schiarì la voce, nervosa disse -un’animagus decide liberam..-
Ma prima ancora di iniziare fu interrotta da un’altra domanda -e mi sa dire quali sono le tre maledizioni senza perdono?-
-imperius, cruciatus e av..- anche questa volta fu interrotta.
Phoebe si stava innervosendo, odiava essere presa in giro e odiava soprattutto le persone che abusavano del loro potere per imporsi ingiustamente sugli altri.
-scusi, ma se non mi fa parlare come crede di capire se le so le cose?- chiese stizzita.
-aaah, un’altra star egocentrica.. non esageri troppo o Potter potrebbe essere geloso..- commentò sdegnato il professore ottenendo risatine divertite dai serpeverde e continuando il suo interrogatorio -come ci si comporta davanti ad un molliccio?-
-si deve usare l’incantesimo ridd..-
-e davanti ad un dissennatore?- chiese interrompendola e facendola andare su tutte le furie.
“ok Phoebe, basta farti prendere per il culo“ pensò prima di rispondere.
-mmmm.. si scappa?- chiese in fine la strega in tono beffardo riuscendo a far ridere gran parte dei grifondoro.
-molto divertente, davvero.. dove posso trovare una pietra lunare?- chiese con il solito tono glaciale.
-questa volta mi farà rispondere oppure sentirà il bisogno di bloccarmi a metà frase?- rispose Phoebe, ormai ci aveva preso gusto.
-la sua simpatia ha appena fatto perdere venti punti a grifondoro.. e già che ci siamo: altri dieci punti in meno per Potter e cinque per quell’orribile pettinatura della Granger..-
-ma non è giusto!- esclamò indignato Ron.
-ah giusto, ci mancava il paladino della giustizia! Altri cinque punti in meno per grifondoro-
-Loro non hanno fatto niente!- esclamò Phoebe.
-esistono-
“stronzo!” pensò Phoebe e per un secondo ebbe il sospetto di averlo detto ad alta voce perché gli occhi di Piton si ridussero a due piccole fessure, ma si accorse che molto probabilmente l’aveva capito dalla sua espressione: non era molto brava a nascondere quello che provava.
-bè, se vogliamo punire così tanto per fare, allora che ne dice di togliere dei punti a Goyle per il fatto che gli ci vogliono due sedie per contenere il suo enorme deretano? O Tiger per il fatto che non riesce a formulare una frase di senso compiuto con più di dieci parole? O magari Parkinson che in quanto a pettinatura è decisamente più inguardabile di quella di Hermione!- e poi girandosi subito verso Hermione aggiunse -non che la tua pettinatura sia inguardabile-
-ADESSO BASTA!!!- urlò Piton facendo cadere Neville dallo spavento -una settimana di punizione.. tu e Potter!!!-
Phoebe stava per ribattere e difendere il compagno, ma ci pensò Harry a rispondere.
-e io adesso che c’entro?- chiese irritato non tanto dal fatto di essere finito in punizione quanto dal fatto di essersi trattenuto per non finirci.
-HO DETTO CHE CI ANDRAI PURE TU! DISCORSO CHIUSO POTTER!!! CHIARO?- urlò sputacchiando sui primi banchi.
Harry sbuffò sonoramente -si-
-si, signore!- lo corresse Piton.
-non c’è bisogno di chiamarmi signore, professore!-
Le labbra dell’uomo si strinsero e lo sguardo divenne molto simile a quello di un assassino pronto a commettere un omicidio, ma ripensando al fatto di averlo già punito si calmò e continuò quasi indifferente la lezione -e adesso andiamo avanti con la lezione: incantesimi non-verbali- annunciò prima di dire la pagina ed assegnare i compiti.
-niente male come primo giorno- sussurrò Phoebe ad Harry, il quale le rispose con una semplice scrollata di spalle.
Il resto della lezione scorse più velocemente con Piton deciso a ignorare Harry e i suoi amici e questo rese la cosa anche più sopportabile per gli altri grifondoro che si limitarono a leggere il capitolo appena assegnato.
Quando la lezione finì i quattro grifondoro aspettarono che uscissero tutti per muoversi verso l’uscita.
-Adesso hai capito cosa c’è di sbagliato in quel uomo?- chiese divertito Ron.
-RON! Non c’è niente da ridere!- lo rimproverò seria Hermione -siete stati due stupidi a ribattere alle provocazioni di Piton, e anche tu Phoebe hai sbagliato a rispondergli così!-
-E cosa dovevo fare scusa? L’hai sentito no? Si stava prendendo gioco di me!!-
-ma lui per quanto insopportabile possa essere è comunque un tuo professore!-
-andiamo Hermione! Phoebe ha fatto bene!- intervenne Ron in sua difesa.
-ma vai al diavolo Ronald!- esclamò la ragazza prima di partire in quarta verso l’aula di rune antiche.
-ma vacci tu!!!- ribatté urlando il rosso prima di dirigersi dalla parte opposta.
Phoebe e Harry rimasero così da soli in mezzo al corridoio a guardarsi cercando di non ridere.
-quei due?- chiese Phoebe senza completare la frase, ma Harry capì all’istante cosa voleva dire e fece di no con la testa ridendo ancora per la scenetta.
-bè, però c’è qualcosa..- insistette la strega.
-..da sei anni più o meno..- commentò Harry con un’espressione stressata.
-li sopporti così da sei anni???- scherzò Phoebe strabuzzando gli occhi.
Avrebbero continuato a scherzare sulla coppietta ancora per molto se non fossero stati interrotti da un certo serpeverde.
-ma che bella scenetta Potter. Hai trovato una nuova amica mezzosangue?- chiese sprezzante Draco.
-Malfoy, sparisci o ti faccio pentire di essere nato..- minacciò il ragazzo mettendo istintivamente la mano sulla sua bacchetta.
-lascia stare Harry.. non ne vale la pena!- commentò infine Phoebe trascinando via il morettino e lanciando uno sguardo carico di disprezzo all’affascinante serpeverde.
Non videro né Ron né Hermione per tutto il giorno fino all’ora di cena, quando Hermione corse incontro a Phoebe con un enorme libro polveroso in mano.
-cos’ è quella roba???- chiese la moretta quasi preoccupata guardando l’enorme volume che una Hermione estasiata le aveva posato davanti.
- è la storia di Hogwarts! Pensavo ti potesse essere di aiuto per saperne di più di questa scuola!- esclamò entusiasta la ricciolina.
Phoebe preoccupata cercò lo sguardo di Harry, il quale si stava piegando in due dalle risate dopo aver capito subito dall’espressione della ragazza che non aveva la minima intenzione di sprecare il suo tempo leggendo.
-ehm.. ma è enorme!-
-bè, certo! È una scuola antica!-
-bè ma.. non c’è un riassunto?- tentò la ragazza.
-ho capito – disse seria Hermione –non hai alcuna intenzione di leggerlo!-
-Hermione, è enorme!!!- ritentò la ragazza e aprì il libro polveroso –ed è anche scritto in piccolo!!! Ci metterò secoli a leggerlo!!!- si lamentò con voce lagnosa –che poi è anche senza immagini, come si fa a scrivere un libro senza illustrazioni???-
-aaaaaaah- sospirò esasperata la ricciolina -ho capito, abbiamo un’altra “Ron-Harry” tra noi- aggiunse ridendo.
-una che??-
-una che fa il minimo necessario per tenere acceso il cervello!- rispose Ron ridendo e trascinando Hermione al tavolo per mangiare.
 
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SakiJune
view post Posted on 30/6/2008, 08:19




Oddio Piton l'ha presa di mira! Nooo! Mi è venuto da ridere quando Neville è caduto per lo spavento, è proprio da lui, povero cucciolo!
Ti dirò, non mi è molto piaciuto come si è comportata Hermione. Sembra la vecchia Herm del primo anno. Insomma, non sta parlando con Ron! Che viperetta! XD
Anyway, Piton è proprio IC. E Phoebe non gliele manda a dire! Un capitolo divertentissimo, davvero, non vedo l'ora che continui!

p.s. Devo postare qui le mie ff? Veramente, ho già un topic con il link al mio account su EFP... però dai, ci penso! Scegli una che ti piace dall'account e ti accontento (gioco di parole!).
 
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kendra black
view post Posted on 1/7/2008, 11:33




CITAZIONE
Ti dirò, non mi è molto piaciuto come si è comportata Hermione. Sembra la vecchia Herm del primo anno.

già..mi sono ispirata a lei!!^^



CITAZIONE
Scegli una che ti piace dall'account e ti accontento (gioco di parole!).

ok, lo farò!!
 
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kendra black
view post Posted on 17/7/2008, 18:48




un altro capitolo prima di partire.. la prima scena hard..eheh^^
Magari al mare mi verrà l'ispirazione perchè al momento la fantasia è pari a zero!! :(


CAPITOLO 3
Volarono parecchie settimane dall’inizio della scuola. Phoebe e Harry dovettero prima pulire tutti i trofei e poi, l’intera biblioteca senza magia per colpa delle frequenti punizioni di Piton, ma così ebbero modo di conoscersi e scoprirono di avere molte cose e pensieri in comune.
Si accorsero di andare molto d’accordo e si ritrovarono a confidarsi spesso le loro paure e i loro desideri.
Harry era riuscito persino a parlare di Voldemort e del dolore che aveva provato e stava ancora provando per la perdita di Sirius.
Descrisse più di una volta la sua lotta con Voldemort e l’odio per l’assassino dei suoi genitori.
E mentre la loro amicizia si consolidava sempre di più, Hermione e Ron passavano gran parte del loro tempo a litigare facendo così esasperare i loro amici che sempre più frequentemente li lasciavano da soli per riposare le loro orecchie da tutti gli insulti che partivano dai due.
Per la prima volta in tutti gli anni passati in una scuola di magia, Phoebe si trovò a rivalutare il mondo magico e il fatto che non era impossibile trovare dei veri amici: Harry era l’unico che capiva il suo senso di disorientamento in quel mondo magico; Ron le assomigliava sotto molti punti di vista dato che entrambi avevano in comune l’amore per l’arte del cazzeggio, mentre con Hermione a parte una iniziale difficoltà provocata dall’assillante dubbio che la rossa aveva nei confronti della nuova compagna e Ron, erano riuscite a chiarire la faccenda e si erano accorte di essere in perfetta sintonia (a parte forse in fatto di compiti, dove Phoebe sosteneva fermamente che non andassero fatti se non il giorno prima o addirittura il giorno stesso a colazione).
Le lezioni di difesa contro le arti oscure divennero delle ore d’inferno per il quartetto ormai preso di mira dal professore, ma a parte Hermione che non riusciva a darsi pace per i brutti voti immeritati, gli altri tre ormai non reagivano neanche più alle provocazioni dell’uomo e si concentravano soprattutto nell’imparare in fretta gli incantesimi con la speranza di poterli usare proprio contro di lui un giorno. Tra l’altro quelle ore erano diventate più interessanti e divertenti dato che Malfoy e Parkinson si divertivano a lanciarsi incantesimi a causa delle loro continue litigate e tradimenti da parte del biondino.
Ormai restava davvero poco tempo a Piton per insultare i grifondoro quando c’era da rimediare ad un incantesimo errato o a portare in infermeria uno dei due serpeverde.

Arrivò ottobre con l’inizio della stagione di quidditch e le conseguenti partite: la prima della stagione era proprio quella tra grifondoro e serpeverde. Sugli spalti erano i colori oro-rosso da una parte e verde-argento dall’altra a prevalere. Si potevano sentire i cori delle due case che sostenevano i giocatori e quando Luna Lovegood cominciò a elencare i componenti delle squadre, i giocatori uscirono dagli spogliatoi a cavallo delle loro scope e fecero un giro d’onore sugli spalti delle case rispettive.
-Non dirmi che ti piace questo sport!- esclamò Phoebe annoiata.
-no.. ma lo faccio per Harry e Ron, loro ci tengono- rispose Hermione indicando gli amici che stavano volando sul campo aspettando il fischio di Madama Bumb.
-certo che sono proprio odiosi- commentò una ragazzina del terzo anno seduta vicino a loro guardando verso gli spalti dei serpeverde che stavano cantando una canzoncina contro Ron.
-Ancora con quella canzone??- chiese con voce stridula e esasperata Hermione lanciando un’occhiata preoccupata verso l’amico che proprio in quel momento si era buttato dalla parte sbagliata lasciando segnare i serpeverde.
-aou.. non è che se la cavi magnificamente eh?- chiese Phoebe a bassa voce facendosi sentire solo da Hermione.
- ma no, lui è bravo, solo che non vuole essere osservato da così tante persone!-
-ah ma allora è semplice! Basta dire a tutta questa gente di girarsi dall’altra parte!!- scherzò Phoebe facendo venire in mente ad Hermione di aver già sentito una battuta simile uscire da Fred, uno dei fratelli maggiori di Ron.
-Phoebe!- la rimproverò la riccia -Ron ha bisogno del nostro sostegno-
-a me sembra più che altro che abbia bisogno di una bussola per sapersi orientare in campo- riprese ridendo la ragazza.
Hermione sbuffò esasperata e commentò sorridendo -a volte sembri una serpeverde!-
-Hey! Dimmi pure che assomiglio a un grifone incazzato perché è da una settimana che non caga, ma NON che assomiglio a un serpeverde! Quello è troppo- rispose fingendosi offesa.
-pffff.. mah, a proposito di serpeverde, dov’è Malfoy??-
-sarà là in mezzo a quelle brutte facce- indicando gli spalti dove gli unici colori che si riuscivano a distinguere erano il verde e l’argento delle sciarpe.
-ma lui è il cercatore della squadra!!!-
-nel senso che cerca la squadra?-
-no Phoebe, nel senso che ha lo stesso ruolo di Harry!-
-e cioè sta lì in fissa a guardare il nostro portiere con le mani nei capelli?- chiese indicando il morettino che stava volando proprio sopra Ron con sguardo decisamente preoccupato per tutte le parate sbagliate dell’amico.
-ma che fa?? Così lascerà prendere il boccino ai serpeverde se non si muove.. HEY! HEY HARRYYYYYY!!! IL BOCCINO!!!!- urlò a squarciagola riuscendo a sovrastare addirittura i cori per farsi sentire da Harry, il quale si accorse di aver perso tempo inutilmente e si diede subito da fare alla ricerca della pallina d’orata.
-Che vocina delicata- commentò sarcastico Seamus prendendo in giro Hermione e facendola arrossire.

Draco stava appoggiato ad una delle tante finestre del castello e guardava divertito verso il campo da quidditch. “Che razza di schiappa quel Weasley.. è un disonore per tutti i purosangue” pensò scuotendo la testa e sentendosi un po’ dispiaciuto del fatto di non poter essere in campo per portare via da sotto il naso il boccino al grande Harry Potter.
Il suo odio per quel ragazzo era cresciuto spropositamente da quando suo padre era stato trovato al ministero in compagnia di altri Mangiamorte ed era stato arrestato. Era solo colpa della sfregiato se il grande Lucius Malfoy in quel momento si trovava chiuso ad Azkaban.
Il biondino sbuffò e cercò di cacciare via quel pensiero riflettendo sul messaggio che aveva ricevuto quella stessa mattina dalla madre: Ore dieci nella sala comune. Fatti trovare.
Lo rilesse un’altra volta e come aveva già fatto la mattina lo rigirò per vedere se c’era qualcosa scritto dietro, ma come poche ore prima, non ci trovò scritto niente.
Andò dritto verso i sotterranei ed entrò nella sala comune dei serpeverde, accolto dal solito colore verdastro che entrava dagli oblò che davano sul lago.
“che cavolo vuole? Eppure sa che devo giocare a quidditch!” pensò indignato, ma qualcosa attirò la sua attenzione.
-Draco?- chiese una voce proveniente dal camino della sala.
-madre??? Ma.. non pensavo che- cercò di fare una frase che avesse un senso compiuto, ma non ci riuscì pensando alla madre inginocchiata davanti al camino di villa Malfoy con la testa nel fuoco.
-non pensavi che ti contattassi in questo modo? E come avrei potuto parlarti di persona?- chiese dolce la madre.
-che c’è di così urgente e importante che non potevi scrivere, scusa? Mi sto perdendo la partita!-
-lo so tesoro, l’ho fatto apposta con la certezza che non ci sarebbe stato nessuno a quest’ora nella sala comune…-
-che vuoi?- chiese burbero il biondino.
-Hey, sono pur sempre tua madre! non merito un po’ di gentilezza?- chiese la donna con dolcezza e con la voce rotta da quello che assomigliava molto a un singhiozzo trattenuto. Draco ebbe l’orribile presentimento che la madre avesse appena pianto, era strano che si comportasse così con dolcezza, voleva bene al figlio era vero, ma era pur sempre una madre serpeverde e non aveva mai abituato il figlio a troppe coccole.
-Scusa.. però a quest’ora potevo essere là fuori a lanciare un incantesimo allo sfregiato per farlo volare dalla sua stupidissima scopa- rispose il biondo facendo finta di non vedere una lacrima scendere sul viso altezzoso ma nello stesso tempo triste della madre.
-certo caro- rispose come se non avesse sentito una sola parola di Draco -sai perché ti ho contattato vero?- chiese poi facendosi immediatamente seria.
-credo- sussurrò il figlio cercando di nascondere il panico che l’aveva appena colto di sorpresa.
-ti devo ricordare di quella cosa.. il tuo compito.. te lo ricordi vero? Draco? Devi farlo, per tuo padre e per me- aspettò che il figlio annuisse con la testa per riprendere a respirare.
-sai vero che puoi chiedere aiuto a S..-
-Non voglio il suo aiuto!- sbottò tirando un calcio al camino -Ce la faccio anche da solo..-
-devo andare-annunciò Narcissa dopo aver guardato il figlio con tutto l’amore che non gli aveva mai dimostrato.
Poi con un deciso POP sparì tra le fiamme lasciando il figlio da solo a fissare le normali fiamme del camino.
-per mio padre- si ripeté il ragazzo tirando un pugno al muro del caminetto e facendosi anche parecchio male.
-AHIA!- urlò chiudendo e aprendo la mano per controllare se non ci fosse niente di rotto.
-io l’ho sempre detto che ti manca qualche rotella- disse una voce sensuale dietro alle sue spalle.
Senza bisogno di girarsi per controllare, Draco riconobbe la voce e sorrise divertito.
-perché quel gesto? ..il camino ti ha offeso?- chiese Pansy avvicinandosi al ragazzo e circondandogli i fianchi da dietro con le sue braccia.
-fino a stamattina non mi guardavi neanche- commentò il serpeverde divertito -che vuoi?-
-Mi è passata l’incazzatura.. e poi Lydia mi ha assicurato che tra voi non c’è stato niente-
“e brava Lydia.. è brava anche a mentire oltre che a letto” pensò sogghignando tra sé e sé.
-già, io te l’ho detto! Ma sei stata tu a non credermi- mentì spudoratamente il biondino.
-scusami amore, ma mi dici perché non sei a giocare e sei qui tutto solo a litigare con il camino?- chiese curiosa la ragazza avvicinando la sua mano alla cerniera dei pantaloni del ragazzo e facendo un po’ di pressione.
Draco ebbe l’improvvisa voglia di picchiarla, odiava quando le ragazze gli facevano domande e volevano sapere tutti i suoi fatti, era talmente nervoso che non si accorse neanche che la ragazza stava per abbassargli la cerniera.
-Anche se vieni a letto con me non puoi pretendere che io ti dica tutto- disse acido staccandosi bruscamente dalla ragazza e lasciandola parecchio delusa.
-ma.. bè, scusa tanto se mi preoccupo per te!- esclamò indignata dopo un solo attimo di esitazione iniziale.
Draco rifletté un attimo: era stata con lei che lui aveva perso la verginità e forse per un breve periodo aveva anche creduto di amarla. Ora la usava solo per sfogarsi e non provava più niente per lei, la credeva fin troppo prevedibile per essere anche lontanamente interessante.
-a che stai pensando?- chiese Pansy curiosa dimenticandosi subito di dover essere arrabbiata con il suo ragazzo.
Draco fu molto vicino alla decisione di urlarle dietro, ma capì che aveva bisogno di sfogarsi e lui conosceva un ottimo modo per farlo proprio con l’aiuto della serpeverde.
L’attirò a sé in modo tutt’altro che gentile e prima di cominciare a baciarle il collo, sussurrò all’orecchio -fatti i cazzi tuoi…-
-gentile- rispose sarcastica la ragazza, ma vi era abituata e così lasciò perdere e si dedicò a far eccitare il ragazzo cominciando a strusciarsi su di lui.
Draco leccò il collo passando poi a baciare con foga la gola schiudendo leggermente le labbra per far entrare in contatto la pelle calda e liscia della ragazza con la sua lingua. Salì arrivando alle labbra leccandole prima il labbro inferiore, poi mordicchiandole quello superiore finché il bacio non divenne passionale e violento. Quando si staccò dalla ragazza si accorse di averle fatto uscire il sangue dal labbro, lo pulì usando la punta della lingua e poi tornò ad attaccare il collo.
-ultimamente ti piace farlo violento- commentò Pansy controllando con un dito la gravità della ferita sul suo labbro e costatando che si trattava solo di un taglietto.
Il biondo slacciò i bottoni della camicia della ragazza e con un abile giochetto delle dita riuscì ad abbassarle il reggiseno di pizzo senza neanche slacciarlo. Si fermò per un secondo a guardare il seno della ragazza e continuando a baciarla sul collo, cominciò a massaggiarlo inizialmente con delicatezza e poi sempre con più foga sentendo che la ragazza si stava eccitando sempre di più.
I suoi baci sul collo scesero sempre di più fino a quando le labbra del ragazzo non raggiunsero un capezzolo della serpeverde.
Draco lo leccò e ci giocò per qualche secondo fino a quando la ragazza afferrò i suoi capelli biondi e lo attirò al suo seno con forza. La sentiva fremere e sospirare dal piacere e questo gli procurò una forte ma gradevole fitta al basso ventre.
Pansy si sentì presto debitrice e facendo alzare la testa di Draco in modo da poter vedere i suoi occhi pieni di lussuria, gli leccò le labbra e si mise in ginocchio per poter ricambiare il suo ragazzo.
Gli sfilò la cintura e in un colpo solo sia i pantaloni che l’intimo, lasciando così libera da impedimenti l’erezione di Draco.
Prima ancora di fare qualsiasi cosa guardò maliziosa il ragazzo che la guardava dall’alto con sguardo eccitato e quasi implorante. Decise di torturarlo per un po’ baciando l’interno coscia e risalendo verso gli addominali ben scolpiti, decisa ad accontentarlo solo dopo averlo torturato un po’.
Baciò teneramente la sua erezione e cominciò a giocarci con leggeri movimenti circolari della lingua che fecero impazzire il ragazzo, il quale afferrò quasi con violenza i morbidi capelli della serpeverde per farla avvicinare di più a sé e costringerla a prendere in bocca il suo membro.
Prima di venire la scostò da sé con la stessa violenza di prima e afferrandola per la gola la fece alzare notando negli occhi della ragazza un misto fra desiderio e paura. Era quest’ultima cosa che faceva eccitare più di ogni altra cosa il ragazzo: la paura.
La sbatté furiosamente contro il muro senza preoccuparsi del fatto che si sarebbe fatta sicuramente male e le sfilò abilmente le mutandine per poter finalmente venire dentro di lei. La penetrò talmente forte che Pansy non riuscì a trattenere un rantolo di dolore.
Vennero nello stesso momento, ma mentre Pansy non fece nulla per evitare di urlare, Draco si trattene stringendo convulsamente le mani nei fianchi della ragazza ancora dolorante per la foga con la quale Draco l’aveva penetrava.
Pansy si lasciò completamente andare fra le braccia del suo ragazzo abbandonando la testa sulla sua spalla , ma lui non era per niente della stessa idea e allontanando quasi con stizza la serpeverde, si rivestì e si diresse verso l’uscita della sala comune.
-ma.. dove vai adesso?-
-ma che ti frega- rispose acido Draco.
Pansy trattenne un’imprecazione; era davvero strano che il suo Draco si comportasse così.
-abbiamo appena fatto l’amore! non credi che sarebbe bello coccolarci un po’?- chiese quasi in un sussurro.
Draco si girò con un’espressione disgustata dipinta sul volto -non abbiamo fatto l’amore, io faccio solo sesso!- e dicendo questo uscì lasciando una ragazza seminuda dal cuore infranto lì a fissare quel vuoto lasciato da quello che credeva fosse il suo ragazzo.
Draco era troppo preoccupato per pensare ad altro.
Doveva portare a termine il suo compito, lo sapeva se no sarebbe di sicuro morto o peggio ancora i suoi genitori sarebbero morti a causa dell’Oscuro Signore.
Era stato incaricato di portare a termine un’operazione che nessuno prima d’ora era riuscito a completare.
Decise di girovagare per la scuola senza una meta precisa approfittando del fatto che tutti erano ancora a quella partita di quidditch.

Ma non tutti in realtà erano alla partita: una certa ragazza dai capelli neri e incredibilmente annoiata aveva deciso di dedicarsi ad una escursione nel castello piuttosto che vedere uno dei suoi più cari amici soffrire così tanto per uno stupido gioco.
Decise di curiosare al terzo piano, dove girava la voce che un certo fantasma di una ragazza morta ad Hogwarts avesse deciso di scioperare perché nessuno si degnava di andarla a trovare.
-ma poi come diavolo fa a scioperare un morto?-disse a bassa voce la ragazza.
-stai parlando di Mirtilla Malcontenta vero? HIC!- chiese un vecchio mago ubriaco in un quadro lì vicino.
-avete tutti il brutto vizio di origliare voi quadri?- domandò acida la strega.
-Hic! Certo.. Hic!- rispose singhiozzando e facendo uscire dal naso delle grosse bolle color rosso porpora.
-Che schifo! Sai dove posso trovare questa Mirtilla?- chiese anche se non era del tutto convinta che potesse davvero risponderle.
-sta scioperando perché nessuno la va a trovare e quindi non vuole vedere nessuno!- rispose un cavaliere in un secondo quadro proprio lì di fianco.
-..sciopera così?-
-certo che no! Sta facendo anche lo sciopero della fame!!!-
-ma è un fantasma! I fantasmi non mangiano!!!-
-aaaaaah!!! Tutti così, bravi! Hic! Continuate a prendervela con la povera Mirtilla! Hic! lei è morta! lei non può mangiare! Vi divertite vero??- urlò il mago ubriaco facendo scappare via di corsa Phoebe.
“qua sono tutti malati di mente!” pensò girando l’angolo di corsa e andando a sbattere contro un ragazzo che stava camminando con passo strascicato e veniva dalla parte opposta.
-OH! Ma stai più atten..- la frase non fu finita dal ragazzo, un certo serpeverde che stava vagando per la scuola.
-fantastico- borbottò Phoebe alzandosi da terra.
-non dovresti essere a vedere il tuo ragazzo sfregiato giocare a quidditch?- chiese maligno il biondino.
-il suo nome è Harry! E poi,, hey, io e lui non stiamo assieme!- protestò la ragazza.
Draco si sentì lo stomaco liberato improvvisamente da un enorme peso, non credeva che sarebbe stato così felice sapendo che Potter fosse senza ragazza e quindi solo un povero sfigato tutto solo soletto.
-che poi non sono affari tuoi quello che faccio io, ne tanto meno quello che fa Harry!-
-sta tranquilla che non voglio assolutamente sapere niente della tua schifosissima vita in mezzo allo sfregiato e al suo amico filobabbano.. e poi c’è quella mezzosang..-
- non ti conviene finire la frase- minacciò la strega facendo un passo avanti verso Malfoy.
-mi stai minacciando?- chiese divertito il ragazzo con un ghigno beffardo stampato in faccia.
A quella distanza Phoebe notò sul collo del ragazzo un grosso succhiotto che sbucava dal colletto slacciato della camicia
–ti si è attaccata una medusa?- chiese indicando il collo.
Draco fece un passo indietro e guardando la strega dal basso all’alto con sguardo sdegnato, fece per rispondere, ma rimase deluso nel vedere che la ragazza si stava già allontanando.
-Hey Branstone!- esclamò fermandola –la prossima volta che te ne vai potresti portarti dietro la tua puzza? Sai di babbano-
-Brutto figlio di p..-
-non ti conviene finire la frase sporca mezzosangue!- continuò insultandola, si voleva sfogare ed era quasi piacevole come fare sesso con Pansy.
Phoebe prese subito la bacchetta e la tirò fuori abbastanza in fretta da sorprendere il biondino convinto che non l’avesse mai sfidato così apertamente in un duello per i corridoi.
-mi stai forse sfidando? Forse ti è sfuggito chi sono io- disse con il suo solito ghigno maligno dipinto sul bellissimo volto.
-no, so benissimo chi sei: uno sporco figlio di mangiamorte! Come sta il tuo caro paparino ad Azkaban?-
-come hai osato?- la rabbia di Draco stava già crescendo in lui –cruc..-
-DRACO!- esclamò una voce autoritaria e un po’ untuosa alle spalle dei due ragazzi. Entrambi si girarono e videro arrivare di corsa un Piton piuttosto preoccupato e dallo sguardo truce.
-Che diavolo sta succedendo?- chiese tuonando.
-mi stava sparando contro una cruciatus!- esclamò sbigottita la strega ancora con la bacchetta in mano puntata sul biondino.
-non dica stupidaggini! E metta via quella bacchetta, stupida ragazzina!-
-ma non può non aver sentito, mi voleva davvero sparare contro una maledizione senza perdono quel cretino!-
-via di qua o le toglierò dei punti.. Draco, nel mio ufficio..- aggiunse serio il professore.
I due ragazzi si guardarono in cagnesco, Phoebe era ancora sbalordita dall’incantesimo che voleva lanciare Malfoy e lo stesso ragazzo non si era reso quasi conto di aver provato a scagliare un incantesimo del genere alla ragazza.
Qualcosa in lui stava cambiando e se ne rendeva conto giorno dopo giorno facendo cose alquanto stupide e guidate dalla rabbia e dal rancore. L’avrebbe davvero torturata se non fosse intervenuto Piton? “SI!” disse una vocina dentro di lui “è solo una stupida mezzosangue!”
 
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kendra black
view post Posted on 19/9/2008, 14:32




image nuuuuu..la mia unica commentatrice ci ha rinunciato!! saki dove sono i tuoi commenti??!

CAPITOLO 4
Passò una settimana nella quale Phoebe dovette tenere al guinzaglio Ron e Harry ogni volta che incrociavano Malfoy in un corridoio per evitare che si vendicassero per quello che aveva provato a fare.
Ma la strega fu ben attenta a tenerli lontano da guai assicurati e credeva di avercela fatta fino a quando non li vide entrare nella sala comune dei grifondoro con un’aria affranta.
-che è successo??- chiesero in coro Ginny, Hermione e Phoebe che stavano parlando tra loro sedute sulle poltrone accanto al fuoco del caminetto.
-la McGranitt ci ha punito! E tutto per colpa di Malfoy e di Piton!!!- esclamò indignato Ron.
-che avete combinato???- chiese preoccupata Phoebe sentendo il nome del biondino.
-Volevamo farla pagare a Malfoy, oh, non guardarmi così, Phoebe, se lo merita! ma è intervenuto Piton e ci ha messo in punizione per niente visto che non avevamo neanche toccato con un incantesimo il suo cocco ossigenato! E dopo averci tolto un macello di punti ci ha portato davanti alla McGranitt dicendo che avevamo provato a maledire Malfoy- spiegò tutto d’un fiato Harry.
-Maledire! Tsè, e non ha neanche voluto sentire spiegazioni!!! Io odio Piton!!! E odio Malfoy.. e anche la McGranitt potrebbe entrare nella lista nera di Ron Weasley!!!- ringhiò il rosso facendo scappare il gatto di Hermione.
-gliela faremo pagare.. vieni Ron, ho in mente una cosa!- esclamò Harry sparendo dietro il ritratto con l’amico.
-a chi dovrebbero farla pagare scusa?- chiese curiosa Ginny.
-Malfoy?- azzardò Hermione per niente convinta e abbastanza preoccupata, aveva un brutto presentimento e credeva che sarebbe successo qualcosa. E in effetti qualcosa quella sera successe.

Era ora di cena e tutti gli studenti stavano mangiando e chiacchierando allegramente, anche se la maggior parte delle ragazzine al tavolo dei serpeverde erano riunite in piccoli comizi per spettegolare su una notizia dell’ultima ora: Malfoy e Parkinson per la gioia di molte fanciulle si erano definitivamente lasciati.
-ma che è successo?- chiese curioso Ron guardando verso il tavolo dei serpeverde.
Fu la sorella a rispondergli -Malfoy e Parkinson si sono mollati pare-
-che notiziona- commentò sarcastico Harry che tornò a guardare curioso verso il tavolo degli insegnanti.
Phoebe notò che da quando era cominciata la cena Harry e Ron continuavano a fissare la tavola degli insegnanti in attesa di qualcosa, ma proprio mentre stava per formulare la domanda, si levò un urlo della professoressa Sprite: di fianco a lei c’era un’agonizzante McGranitt bianca come un lenzuolo che si teneva la gola come se stesse soffocando.
Ben presto la professoressa fu aiutata ad alzarsi e Hagrid, essendo mezzo gigante, riuscì senza sforzi a prenderla in braccio e a portarla in infermeria.
-oddio! Abbiamo ucciso la McGranitt!- bisbigliò Harry inorridito.
-per la miseria-fu l’unico commento di Ron che era sicuro di dover vomitare da un momento all’altro.
-Cosa avete fatto???- chiese con voce isterica Hermione saltando in piedi.
-sta giù, non è bello attirare l’attenzione su di noi..- commentò Phoebe tirando Hermione per una manica della divisa.
-dobbiamo dirlo! Dobbiamo dirlo a Silente!- esclamò Harry; Phoebe era convinta che fosse molto prossimo a una crisi di nervi.
Entrambi i ragazzi si alzarono di scatto per andare a confessare la loro malefatta, ma furono bloccati da Piton che sghignazzava contento -erano anni che aspettavo questo momento, adesso l’espulsione non ve la toglie nessuno! Seguitemi!!- disse precedendoli e portandoli fuori dalla sala grande.
-Come faceva a ..?- chiese debolmente Hermione, ma non finì la frase perché capì al volo: erano stati Tiger e Goyle a spifferare tutto a Piton e proprio in quel momento si stavano vantando con alcuni serpeverde.
Il cervello di Phoebe lavorava a mille: com’era possibile che quei due dementi avessero capito che c’entravano Ron e Harry con il malore della McGranitt?
“c’è solo una persona che li vuole vedere rovinati oltre a Piton” pensò infine la ragazza cercando con lo sguardo un ragazzo biondo che stava uscendo proprio in quel momento dalla sala grande.
Si alzò in fretta e uscì di corsa ignorando le domande di Hermione. Era decisa a capire cosa aveva fatto Malfoy, perché di sicuro lui c’entrava qualcosa.
-Hey! FERMATI!!!- urlò la ragazza correndo dietro al serpeverde.
-che vuoi?- chiese acido il biondino.
-che cosa hai fatto?- chiese la grifondoro spingendolo.
-eh??-
-hai incastrato Harry e Ron!-
-hanno fatto tutto da soli!! Io non c’entro niente..- si lamentò mantenendo però lo stesso ghigno beffardo che sfoggiava sempre.
-ho visto che sono stati Tiger e Goyle a denunciarli-
-già, ma sono stati i tuoi cari amichetti a far fuori la McGranitt!- rispose ridendo.
-non fare il deficiente!- strillò la ragazza prendendolo per il colletto della camicia e buttandolo contro il muro -stiamo parlando di Tiger e Goyle! Uno è celebro-esente e l’altro è celebro-assente!!! Non riconoscerebbero un veleno neanche se lo vedessero ballare in tutù con una scritta luminosa che dice ‘io sono un veleno’!!!-
-hanno visto i tuoi amichetti uscire dalle cucine.. e hanno fatto due più due!-
-due più due per loro fa sei!!!- esclamò la ragazza stringendo di più le sue mani intorno al colletto della camicia di Draco.
-e anche se fossi stato io a dirgli di fare la spia?- chiese con il solito sorrisetto che dava sui nervi alla strega.
-allora lo ammetti!-
-sono comunque stati i tuoi amici ad avvelenarla!-
-non credo, sei stato tu e hai fatto cadere la colpa su Harry e Ron!- disse con una voce stridula.
Draco rise, una risata fastidiosa e gracchiante -e perché avrei dovuto scusa?-
Phoebe ci pensò un attimo: perché Malfoy avrebbe dovuto avvelenare una professoressa che non l’aveva nemmeno punito? Non trovò una risposta e si sentì alquanto stupida e ferita nell’orgoglio.
-sei ridicola- commentò aspro il ragazzo liberandosi facilmente dalla presa di Phoebe e afferrandole i polsi con più forza necessaria per farle male.
-ah, mi stai facendo male! Lasciami!!-
-perché dovrei?- chiese sprezzante.
Il ragazzo era ancora contro al muro, ma con un’abile mossa riuscì a invertire le parti. Ora era Phoebe ad essere in trappola, si stava pentendo di aver fatto l’eroina.
Draco si avvicinò al viso della ragazza e la schiacciò contro il muro con tutto il suo corpo -non hai ancora capito che non devi scherzare con me?-
-fai il macho? A me hanno detto che sei solo un coniglio.. o forse devo dire “furetto”? -commentò acida la ragazza cercando di liberarsi, ma peggiorò solo la situazione perché Malfoy strinse ancora di più i suoi polsi. Trattenne quasi il respiro credendo che si sarebbero rotti da un momento all’altro e cercò comunque di non far capire al ragazzo di star soffrendo.
-ma certo, devi fare la grande grifondoro vero? Coraggiosa sempre e comunque- sussurrò Draco all’orecchio della ragazza con la voce più sensuale che aveva.
Phoebe si sentì percorrere dai brividi e si accorse che la presa del ragazzo intorno ai polsi si stava allentando. Ne approfittò per liberare le braccia e spinger lontano il ragazzo, ma purtroppo non aveva considerato il fatto che lui era abbastanza robusto e di sicuro ben allenato per giocare a quidditch e non riuscì a spostarlo di molto.
Cercò di scappare, ma Draco fu molto più veloce di lei e la prese dalla vita cingendola con un braccio mentre con l’altro le tappava la bocca per impedirle di urlare.

-Che cosa avete fatto?- chiese gentilmente e pacatamente il preside della scuola guardando i due grifondoro da sopra i suoi occhiali a mezzaluna.
-noi..noi volevamo solo..- balbettò Ron senza riuscire a completare la frase, sentiva gli occhi penetranti del preside fissi su di lui e di fianco percepiva l’allegria trattenuta a stento del professor Piton.
-Si sono recati alle cucine quando nessun alunno può entrarvi, sono stati visti aggirarsi furtivamente con una pozione in mano e io personalmente ho notato che entrambi fissavano con insistenza il tavolo dei professori in attesa di qualcosa!!-
“per la miseria! è ossessionato” pensò Ron guardando Piton di sottecchi.
-non c’è alcun dubbio, sono colpevoli! Potrei proporle l’espulsione, professore?- chiese Piton sfoggiando un sorriso che sembrava più che altro una smorfia.
-oh, l’espulsione è l’ultima cosa a cui posso pensare, tu lo sai bene- disse il preside lanciandogli uno sguardo che solo Piton poteva comprendere in pieno.
-Harry, cosa è successo?- chiese di nuovo il preside spostando i suoi profondi occhi celesti sul ragazzo con la cicatrice.
-noi non.. non so di cosa sta parlando-
-NON MENTIRE POTTER!!!- sbraitò Piton.
Harry si sentì andare il sangue al cervello e salire la bile, non gli importava più di essere espulso, ma in quel momento provava solo una voglia irrefrenabile di urlare contro l’uomo che suo padre e Sirius odiavano.
-Harry- lo ammonì Silente notando la rabbia del ragazzo montare sempre di più.
-HARRY??? L’unica cosa che sa dire è il mio nome???- sbottò arrabbiato il ragazzo.
-Insubordinazione!!!- esclamò irritato un ritratto di un preside precedente.
-Harry, il professor Piton ha già capito di aver sbagliato!- rispose pacatamente il preside e Harry sentì la rabbia crescere a dismisura dentro di sé. Perché continuava a proteggerlo ad oltranza?
-Adesso, mi volete dire cosa avete fatto giù nelle cucine?- chiese cortesemente il preside.
Harry decise di non rispondergli e di girarsi a fissare Funny sul trespolo, non aveva nessuna intenzione di confessare! Forse prima era preoccupato, ma ora che la McGranitt stava già meglio e il preside continuava a difendere Piton, non aveva nessuna voglia di collaborare!
-noi- cominciò Ron sentendosi in colpa, ma proprio in quel momento entrò quasi strisciando un elfo domestico con in testa un paio di mutande color lilla: si trattava di Dobby.
-Dobby- salutò Silente sorridendo e incrociando le mani sulla scrivania.
-padrone.. Dobby triste, padrone.. Il signor Harry Potter e il suo amico rosso sono innocenti.. Winky fatto.. lei ha sbagliato!- blaterò l’elfo tirando parecchie testate per terra sentendosi in colpa per l’amica.
Solo grazie all’intervento tempestivo di Harry, Dobby smise di farsi male –grazie Harry Potter..-
-Di cosa stai parlando Dobby?- chiese curioso Silente –e ti proibisco di farti male- comandò in seguito notando che Harry era stato costretto ad alzare con la forza l’elfo e ancora in quel momento stava cercando di tener ferme le sue braccettine rachitiche che si dimenavano.
-grazie padrone, lei molto gentile, ma Dobby ha sbagliato! Lui dice sempre a Winky ‘stai ferma e non bere’ ma lei no, lei cattiva elfa!-
-spiegati meglio- disse il preside avvicinandosi con maggior curiosità.
-Winky, lei è ubriaca, lei ha messo veleno per sbaglio nel piatto! Signore, non punire lei!!!- disse Dobby inginocchiandosi e toccando il pavimento con la punta del naso.
-Non crederà mica a queste sciocchezze??- chiese incredulo Piton e prendendo Harry per la cravatta continuò in tono minaccioso –cos’hai fatto, Potter?-
-Severus- Silente pronunciò il nome dell’uomo con un tono grave, ma sul volto era dipinto un sorriso –credo che Dobby abbia detto la verità e tu da bravo legimens dovresti averlo capito!-
Harry si sentì trionfare: Piton era stato ripreso!!!
-capisco anche quando Potter mente però- commentò acido l’uomo lasciando andare bruscamente il ragazzo che si rimise in equilibrio subito.
-bè, ma abbiamo capito cos’è successo a Minerva, ora se puoi essere così gentile da accompagnare Dobby in cucina e interrogare Winky-
-certo- rispose non troppo convinto il professore di difesa contro le arti oscure uscendo dall’ufficio del preside seguito dal buffo elfo trotterellante.
-Ora, sarebbe meglio se tornaste alla vostra torre, no?- chiese divertito il preside osservando i due ragazzi che guardavano di tutto meno che lui.
-con piacere!- esclamò subito Ron correndo quasi alla porta, ma si bloccò prima di uscire.
-Si, signor Weasley?- chiese cortesemente il preside alzandosi dalla scrivania.
-lei l’ha capito vero?- chiese alludendo al fatto che lui ed Harry avevano veramente combinato qualcosa nelle cucine.
-non siete stati voi ad avvelenare la professoressa McGranitt, non vi preoccupate! E siccome non è successo nient’altro a quella tavola vuol dire che farò finta di non sapere.. buonanotte!- disse facendo un cenno con la mano che i due ragazzi interpretarono come un permesso per uscire. Harry era quasi pronto a scommettere che Silente stesse sorridendo divertito e si sentì subito sollevato dato che solo un attimo prima credeva di essere espulso.

Draco avvicinò il corpo della ragazza al suo, Phoebe poteva sentire il contatto della sua schiena con i pettorali del ragazzo. Tentò di staccarsi per scappare o urlare in cerca di aiuto, ma non riuscì a liberarsi dalla morsa decisa e forte del serpeverde.
-che intenzioni hai?- chiese quasi in un sussurro la ragazza riuscendo a liberare la bocca.
Nella sua voce c’era una nota di puro terrore: era da sola in un corridoio deserto e senza neanche un quadro, con un serpeverde che pochi giorni prima aveva provato a maledirla.
-sst, sta tranquilla..- sussurrò il biondino con un tono per niente rassicurante -voglio solo divertirmi un po’-
Phoebe si sentì svenire dal terrore e se il ragazzo non l’avesse sostenuta, le sue gambe avrebbero di sicuro ceduto e l’avrebbero fatta cadere rovinosamente per terra. Sentì il respiro regolare del ragazzo avvicinarsi al suo orecchio per sussurrarle -la coraggiosa grifondoro ha paura?- chiese beffardo.
- stronzo!- ribatté riprendendosi e cercando di liberarsi.
-e sta ferma, non vorrai che ti lanci un’imperius vero?-
-è illegale- commentò la ragazza sentendosi ridicola.
Perché mai un figlio di mangiamorte dovrebbe preoccuparsi del fatto che quell’incantesimo fosse illegale? Si irritò sentendo che il biondino stava ridendo di lei, molto probabilmente anche lui stava pensando la stessa cosa.
Quando si fece di nuovo serio, spostò dolcemente i capelli della ragazza lasciando il collo libero e con una lentezza snervante cominciò a baciarlo sfiorandolo delicatamente con le labbra. Phoebe si irrigidì all’istante sentendo il contatto della sua pelle con le labbra morbide del ragazzo e provò un senso di rabbia capendo che una parte di lei voleva e desiderava quel contatto.
I baci di Draco divennero più audaci e intensi lasciando scivolare di tanto in tanto anche la lingua lungo il collo della ragazza che nel frattempo aveva abbandonato completamente l’intenzione di scappare. Draco continuò passando alla gola della grifondoro dopo averla girata leggermente su se stessa per poterla avere davanti e pian piano salì verso il viso mentre le sue mani si posarono sui fianchi di Phoebe per attirarla più vicino a sé. La ragazza non aveva mai provato niente di simile in vita sua: sapeva di essere eccitata e nello stesso tempo spaventata e quella situazione le piaceva incredibilmente.
Fra le braccia di Draco si era quasi dimenticata di che cosa fosse lui o che cosa era stato suo padre, le importava solo che quella dolce tortura non avesse avuto mai fine.
D’altra parte Draco poteva quasi sentire il desiderio misto a paura che la ragazza esprimeva con i suoi grandi occhi scuri. Era sicuro di poterla usare come voleva, in fondo tutte le ragazze per lui dovevano essere solo usate e buttate via e di certo quella mezzosangue grifondoro non era migliore di tutte le altre ragazze con le quali lui aveva fatto sesso. Ritornò a baciare la gola e il collo e poi di nuovo la gola senza salire verso le labbra come invece sperava Phoebe.
Draco Malfoy non baciava le mezzosangue: questa era la sua regola aurea.
Spostò leggermente dai fianchi la mano destra per farla scivolare sotto la camicia della ragazza che improvvisamente capì l’intenzione del biondino. Il serpeverde poté sentire la delicata e liscia pelle della pancia della ragazza e facendo salire la mano con crescente desiderio, arrivò a sfiorare il bordino del reggiseno di pizzo.
Phoebe si irrigidì all’istante, non aveva permesso mai a nessuno di toccarla in quel modo, perché avrebbe dovuto farlo fare ad un serpeverde e soprattutto a quel serpeverde? Fu come svegliarsi all’improvviso da un sonno profondo avendo la sensazione di dover fare qualcosa: scappare!
Si staccò subito dal ragazzo, il quale non aspettandoselo perse l’equilibrio finendo rovinosamente per terra, ma ancora prima di riuscire a rimettersi in piedi la ragazza era corsa via il più in fretta possibile pregando di non cadere.
Non si fermò se non proprio davanti al ritratto della Signora Grassa che le chiese la parola d’ordine cantando. Entrò nella sala comune sorprendendosi di non trovare i suoi amici; preoccupata per loro, si precipitò nella loro stanza per vedere se erano lì.
Fu proprio là che li trovò: erano seduti per terra e stavano raccontando tutto a Hermione e Ginny, entrambe sedute sul letto di Ron.
-hey, ma che fine avevi fatto??- chiese la rossa accorgendosi di Phoebe.
-oh,niente.. ero in giro per il castello- rispose vaga la ragazza destando i sospetti di Hermione e Harry, i quali però fecero finta di niente ripromettendosi di dover indagare più tardi.
-ma che avete combinato? Come sta la McGranitt? Piton era incazzato nero, che vi ha detto Silente? Era arrabbiato?-
-qual’era la prima domanda, scusa?- chiese perplesso Ron.
-ma sei un ciddone!!!- ribatté la strega lasciandosi cadere sul letto di Harry e abbracciando il suo cuscino come se fosse stato un peluche.
-volevamo fare uno scherzo a Piton, ieri siamo scesi nelle cucine per corrompere gli elfi..- cominciò Harry, ma fu subito interrotto da uno sbuffo di Hermione.
-sono degli esseri con dei sentimenti, si sentirebbero in dovere di obbedire, ma andrebbero contro i loro principi! Non dovevate-fu il commento della riccia.
-ma piantala Hermy!!! Quali principi??? Quelli non vedono l’ora di prendere ordini!- esclamò esasperato il rosso.
-Oh Ron, tu non capisci niente!-
-certo che capisco! È nella loro natura servirci e loro si sentono in dovere di farlo! Non sarà certo il tuo CREPA a fargli cambiare opinione!!!-
Phoebe sorrise a sentir nominare il comitato di protezione degli elfi domestici che aveva istituito Hermione, la quale aveva passato un giorno intero a cercare di convincere la brunetta a iscriversi fino a farsi venire una crisi di nervi quando si rese conto che Phoebe non aveva ascoltato neanche una parola dei trentasette lunghi sproloqui che la riccia aveva cercato di impartirle nell’arco della giornata.
Hermione arrossì e strinse i pugni per la rabbia -bè, se la pensi così allora perché non te ne vai?-
-certo che me ne vado!- sbraitò il ragazzo alzandosi di scatto e uscendo dalla stanza, ma non appena fu fuori rientrò -aspetta un attimo, questa è la MIA stanza! Sei tu che te ne dovresti andare!!!- sbraitò.
-ma certo- rispose la riccia prima di andarsene. Phoebe era sicura di aver visto gli occhi dell’ amica riempirsi di lacrime.
-devi per forza essere così dannatamente simpatico?- chiese Ginny lanciando un cuscino al fratello.
-è la mia stanza!- ribatté lui come se la cosa concludesse il discorso.
-allora?- chiese Phoebe rivolta a Harry.
-abbiamo convinto uno degli elfi a mettere una pozione cresci-peli del naso nella zuppa di Piton, quando abbiamo visto la McGranitt soffocare e svenire ci siamo cagati addosso! Però a quanto pare è colpa di Winky- e continuò con la spiegazione descrivendo attimo per attimo anche quello che era successo nell’ufficio del preside.
Tra una cosa e l’altra continuarono a parlare fino a mezzanotte inoltrata finché non furono pregati non troppo gentilmente da Dean e Seamus di smetterla di fare casino, così Ginny e Phoebe dovettero tornare nelle loro stanze, una a dormire e l’altra a sopportare le lamentele e gli insulti non detti precedentemente di Hermione contenta però di non dover spiegare la sua assenza.
 
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7 replies since 19/6/2008, 21:08   166 views
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