| Concordo con Evenstar e con Ale. Cioè...passi la morte di Edvige come simbolo di perdita dell'innocenza; m'è preso un colpo ma l'ho capito. Ma queste morti così, questo spazzare via una generazione a forza, questo buttare nel cesso personaggi complessissimi. Non mi piace. Il libro è scritto molto bene e coinvolgente, ma non è all'altezza di un episodio finale della saga. L'epilogo accontenta giusto i bambini. Faccio notare che harry ha chiamato uno dei suoi figli Albus Severus...e Sirius? L'uomo che l'amava come suo figlio e anche di più? Misteri...
Questa è la versione lunga del mio pensiero ripresa dal mio blog. E' fatta a caldo, ma la penso ancora così XD
Aldilà di quello che l'intero mondo può pensare di Harry Potter, io ho un forte legame affettivo con questa saga. Chi non ha letto o vissuto questo non potrà mai capire. Io sono cresciuta con lui. Ero una coetanea di Harry quando ho cominciato a leggere le sue avventure. E mi sono tuffata interamente, completamente nel suo mondo, perché era impossibile restare soltanto a guardare. Lo scrivo piangendo, perché per quando stupido possa apparire, ma la vostra opinione non mi tange affatto, è come se avessi perso qualcuno, o qualcosa nel momento in cui ho letto (In inglese, una sfida per me) l’ultima riga. Sono a mente calda, e ho mille sensazioni addosso. Chiariamoci: dopo otto lunghi anni passati insieme, realmente INSIEME, qualsiasi finale diverso dal mio mi avrebbe fatto arricciare il naso, ma forse poteva essere meno amaro. Partiamo dal principio. C’era un piccolo libro che parlava di un ragazzo che scopriva di essere un mago e aveva un nemico mortale. Niente dettagli, tutti sappiamo di che sto parlando. Venne il secondo libro, similare al primo per struttura e svolgimento, carino. Ci fu un terzo: a MASTERPIECE. Un libro preciso come un orologio negli avvenimenti, convergente in un’unica, splendida scena finale che mi fa tremare ancora oggi, dopo quasi un decennio. Piton e i Malandrini apparvero veramente e acquistarono uno spessore e una “vita” tridimensionale. Tutto gira su Harry, perché è il protagonista, ma gli altri li senti lì, vivi, palpitanti. Quarto libro, prima svolta. Atmosfere cupe e Cedric è il primo morto. Morte insensata e ingiusta per un ragazzo così giovane, ma realistica. Spaventoso momento. Quinti libro, lungo complesso, forse troppo: ma c’è tanto da scoprire e ci sono dei magnifici duelli a colpi di bacchetta. Dopo ottocento pagine passate ad approfondire Sirius, il suo rapporto con Harry, il suo passato e la sua famiglia lui muore. Un colpo al cuore per una morte che deve acquistare significato più avanti, a quanto ci dicono. Piango, me la prendo con il libro, ma la lettura è coinvolgente. Lo finisco. Sento la rabbia di Harry mentre distrugge l’ufficio di Silente. Ecco il sesto. Per magia nasce il gioco delle coppie. Un paio scontate dal secondo libro (Hermione/Ron, Ginny/Harry) e che attendevo, un’altra a sorpresa ma piacevole. Remus e Tonks. Nonostante la simpatia, soprattutto per gli ultimi due personaggi mi sento in una ficcy. Luna e Neville sono sempre più caratterizzati e interessanti. Il secondo capitolo mi fa sognare. L’amore è nell’aria ad ogni modo, e Silente muore per mano di…Piton. La morte ce l’aspettavamo, l’assassino da adito a molte domande. Settimo libro, il presente: THE LAST ONE. La fine di tutto nel bene e nel male. Coinvolgente come sempre, perché la Row sa scrivere, la prima metà è bella, perfetta quasi, mi piace tanto. Penso al passato di Silente, i pochi momenti sereni, a Godric’s Hollow, al primo capitolo e tanti altri.. Ma lo finisco praticamente tra le lacrime. Sei morti. Le più dure sono Remus, Tonks e Fred. Uccisi così, soprattutto i primi due, come estranei. Senza farli vedere combattere, dei morti senza assassino che vengono –letteralmente – buttati nel mucchio. Edvige, Dobby e Moody hanno una fine più dignitosa e…sensata ai fini del libro. Gli altri tre no, come Sirius del quale, come si era detto, avremmo dovuto capire la dipartita. E invece fuffa. Tonks e Remus sono poi un’agonia: li sposi, gli fai avere un bambino col nome del nonno assassinato pochi mesi prima…un barlume di speranza spazzato via. Però Harry è il padrino, eh? E poi…che fine ha fatto il Remus con il freno a mano tirato? Non mi fa schifo come idea, anzi. Ma fammi capire come, spiegamelo, DIMMI QUALCOSA. Loro sono un colpo a tradimento. Parlerò come fan, perché magari altri balleranno sulle loro tombe, ma io la penso così. La morte di Minus è strana, ma mi piace: niente sacrifici salvifici o scene lacrimose, muore come ha vissuto e tanto basta. Il cerchio dei Malandrini si chiude, come se la vecchia generazione dovesse essere spazzata via per forza. Come dissero Mid e Ale ieri sera in chat, nella battaglia si salvano gli inetti. I meno consoni a stare sul campo di battaglia. Sembra un calcolo fatto per…sembrare originali? Colpire i fan? Stupirci? Non lo so, sento che la cosa è macchinosa, e se ti accorgi di questo butta male. Piton è buono, e tuttavia ci speravo, anche se l’amore per Lily è ficcioso. La conosceva da prima di Hogwarts, questa è la simpatica sorpresa, Petunia conosceva l’Unto XD. Almeno, anche qua, niente morti strappalacrime, il melodramma non mi piace. Bella muore per mano di una Molly infuriata dopo la morte del figlio e l’attacco a Ginny. Si collega al discorso degli inetti, ma la cosa può essere simpatica. Lei non mi piace, ma nello stato emotivo in cui è può aver benissimo tirato fuori quella grinta. Dove si Arthur al momento è mistero. I Malfoy sono vivi e illesi, ci sta, me lo aspettavo. La cosa mi sembra coerente e mi va bene così. Lucius è paracelo, quelli come lui si salvano sempre. Sarà pure un contentino ai fan, ma è un destino appropriato. Il duello finale sembra una farsa, impallidisce al ricordo del quarto e quinto libro. La fine è ovvia, ma mi va bene. La sorpresa è che Voldy muore per un Expelliarmus, e gli sta bene, ecco XD. Almeno ora so che la morte ridicola è un vizio. L’epilogo è una ficcy. Potter e family con Ron e family con tanto di prole in attesa di salpare per Hogwarts. Harry e Ginny con James, Albus Severus e Lily. Remus e Sirius non li ha cagati nessuno per I nomi, bella gratitudine. E dire che quando leggevo ‘sti nomi nelle fyccy sembravano ridicoli…Ron e Sermone sfornano Hugo e Rose che sembra frequentare il cresciuto Teddy (Non Roosvelt) Lupin. Tutti gli altri personaggi? Spariti nella nebbia del tempo. Di Neville si sa a malapena che diventa un insegnante di Erbologia a Hogwarts. Draco compare con moglie ignota e figlio giusto perché Harry possa fare la predica ai figli dicendo che essere Serpeverde non significa necessariamente essere cattivi. Gli altri scompaiono, non è giusto. Il gioco si è rotto, per sempre. A caldo non pensavo, dannatamente coinvolta dalla lettura. Non avevo altro in testa. Perché il libro è bello, scritto bene, interessante. Ma ci sono tante che mi mancano. Più ci penso peggio è. Tante risposte non ci sono, alcune risposte sono un pugno nello stomaco. E mi chiedo perché un mondo magico deve diventare una mattanza. Per la guerra? Era dal quinto libro che c’era la guerra. E poi non è quello. Che muoiano Tonks, Remus, poteva uccidermene altri sei, ma con dignità. Anche Sirius ha un momento di gloria da duellante prima di…inciampare. Battaglie intraviste, morti buttati lì come sacchi. Questo no. Volevo addentrarmi ancora in quelle personalità contorte, nelle loro vite fantastiche. Non c’è solo Harry. Invece gli altri si sono accasciati come fogli di carta. Ieri sera mi veniva da piangere, come ora mentre scrivo per due motivi: è finita la saga che mi ha cresciuto, è finita in un modo che non mi soddisfa del tutto. Vedremo che effetto mi farà la lettura in italiano comunque. Non posso dire che non mi è piaciuto, mentirei. E, soprattutto, non avrei incollato i miei occhi su pagine scritte in una lingua che non è la mia. Avrei mollato prima di finirlo. Ma l’epilogo è…vuoto. Io voglio sognare ancora quel magico mondo con o senza JKR.
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